RIVISTA DIOCESANA - Diocesi di Ventimiglia - San Remo
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at t i d e l l a sa n t a se d e<br />
<strong>San</strong>to Padre<br />
bile della salvezza, che per tutti è sorgente <strong>di</strong> “vita in abbondanza” (cfr Gv<br />
10,10); gli stessi migranti hanno un ruolo prezioso a questo riguardo poiché<br />
possono a loro volta <strong>di</strong>ventare “annunciatori della Parola <strong>di</strong> Dio e testimoni<br />
<strong>di</strong> Gesù Risorto, speranza del mondo” (Esort. ap. Verbum Domini, 105).<br />
Nell’impegnativo itinerario della nuova evangelizzazione, in ambito<br />
migratorio, assumono un ruolo decisivo gli Operatori pastorali – sacerdoti,<br />
religiosi e laici – che si trovano a lavorare sempre più in un contesto<br />
pluralista: in comunione con i loro Or<strong>di</strong>nari, attingendo al Magistero della<br />
Chiesa, li invito a cercare vie <strong>di</strong> fraterna con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> rispettoso annuncio,<br />
superando contrapposizioni e nazionalismi.<br />
Da parte loro, le Chiese d’origine, quelle <strong>di</strong> transito e quelle d’accoglienza<br />
dei flussi migratori sappiano intensificare la loro cooperazione, a<br />
beneficio sia <strong>di</strong> chi parte sia <strong>di</strong> chi arriva e, in ogni caso, <strong>di</strong> chi ha bisogno <strong>di</strong><br />
incontrare sul suo cammino il volto misericor<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> Cristo nell’accoglienza<br />
del prossimo. Per realizzare una fruttuosa pastorale <strong>di</strong> comunione, potrà<br />
essere utile aggiornare le tra<strong>di</strong>zionali strutture <strong>di</strong> attenzione ai migranti e ai<br />
rifugiati, affiancandole a modelli che rispondano meglio alle mutate situazioni<br />
in cui si trovano a interagire culture e popoli <strong>di</strong>versi.<br />
I rifugiati che chiedono asilo, fuggiti da persecuzioni, violenze e<br />
situazioni che mettono in pericolo la loro vita, hanno bisogno della nostra<br />
comprensione e accoglienza, del rispetto della loro <strong>di</strong>gnità umana e dei loro<br />
<strong>di</strong>ritti, nonché della consapevolezza dei loro doveri. La loro sofferenza invoca<br />
dai singoli Stati e dalla comunità internazionale che vi siano atteggiamenti<br />
<strong>di</strong> mutua accoglienza, superando timori ed evitando forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione<br />
e che si provveda a rendere concreta la solidarietà anche me<strong>di</strong>ante<br />
adeguate strutture <strong>di</strong> ospitalità e programmi <strong>di</strong> reinse<strong>di</strong>amento. Tutto ciò<br />
comporta un vicendevole aiuto tra le regioni che soffrono e quelle che già da<br />
anni accolgono un gran numero <strong>di</strong> persone in fuga e una maggiore con<strong>di</strong>visione<br />
delle responsabilità tra gli Stati.<br />
La stampa e gli altri mezzi <strong>di</strong> comunicazione hanno un ruolo importante<br />
nel far conoscere, con correttezza, oggettività e onestà, la situazione<br />
<strong>di</strong> chi ha dovuto forzatamente lasciare la propria patria e i propri affetti e<br />
desidera iniziare a costruirsi una nuova esistenza.<br />
Le comunità cristiane riservino particolare attenzione per i lavoratori<br />
migranti e le loro famiglie, attraverso l’accompagnamento della preghiera,<br />
della solidarietà e della carità cristiana; la valorizzazione <strong>di</strong> ciò che<br />
reciprocamente arricchisce, come pure la promozione <strong>di</strong> nuove progettualità<br />
politiche, economiche e sociali, che favoriscano il rispetto della <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong><br />
ogni persona umana, la tutela della famiglia, l’accesso ad una <strong>di</strong>gnitosa si-<br />
218 Rivista Diocesana n°3 - 2011