RIVISTA DIOCESANA - Diocesi di Ventimiglia - San Remo
RIVISTA DIOCESANA - Diocesi di Ventimiglia - San Remo
RIVISTA DIOCESANA - Diocesi di Ventimiglia - San Remo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Rivista Diocesana n°3 - 2011<br />
Vi t a <strong>di</strong> O c e s a n a<br />
Cronaca<br />
vita buona e ricca <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> bene”.<br />
Il Presule ha così concluso l’Omelia: ”Avete capito che questo mio<br />
<strong>di</strong>scorso è stato ispirato non solo al <strong>San</strong>to Patrono, ma anche al Premio che<br />
oggi è consegnato a un citta<strong>di</strong>no benemerito,<br />
il quale ha scelto quale ideale della<br />
propria vita <strong>di</strong> andare contro corrente e <strong>di</strong><br />
occuparsi, in prima persona, dei più sfortunati.<br />
Plaudo a questa destinazione: è la<br />
prova che nella città <strong>di</strong> <strong>Ventimiglia</strong> i valori<br />
cristiani non sono morti del tutto, ma sanno<br />
ancora irra<strong>di</strong>are e fecondare molte opere <strong>di</strong><br />
bene. Plaudo a questa scelta anche perché<br />
avviene nell’Anno Internazionale del Volontariato.<br />
Che parola nobile è questa: “Volontariato!”<br />
Tale è veramente quando si<br />
lavora per gli altri nel silenzio, nella generosità,<br />
con <strong>di</strong>sinteresse, con amore sincero e<br />
gratuito. Chi crede, e in nome della propria<br />
fede agisce così, merita davvero il premio.<br />
Il primo a darlo è sempre Colui che si è sacrificato per tutti. L’amore ha soltanto<br />
un nome: Gesù Cristo”.<br />
Il destinatario del Premio, Luciano Codarri ha voluto con<strong>di</strong>videre<br />
l’alto riconoscimento con tutta la Spes, la “sua” famiglia, presente con i ragazzi,<br />
i genitori, i sostenitori, gli amici, gli educatori e tutti gli operatori.<br />
Subito dopo la consegna del Premio, Codarri, con comprensibile<br />
emozione, è cosi’ intervenuto: “ Sono molto confuso e sento il peso e la responsabilità<br />
delle parole del Sindaco e <strong>di</strong> quelle dure <strong>di</strong> Sua Eccellenza il<br />
Vescovo. Io ho avuto tanta fortuna dalla vita, in particolare quella <strong>di</strong> essere<br />
sempre vissuto accanto ai deboli: agli operai, ai pensionati, ai <strong>di</strong>soccupati,<br />
agli zingari, agli immigrati, alle persone con han<strong>di</strong>cap.<br />
Da loro ho imparato tante cose, così come sto imparando dai nostri<br />
ragazzi, ai quali voglio de<strong>di</strong>care questo premio.<br />
Permettetemi, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> rivolgermi <strong>di</strong>rettamente a loro. Ragazzi,<br />
voglio <strong>di</strong>rvi alcune cose.<br />
Grazie <strong>di</strong> avermi accettato al vostro interno e <strong>di</strong> avermi dato la vostra<br />
amicizia. Tutte le mattine io cerco <strong>di</strong> imparare qualcosa da voi. Tutte le<br />
mattine mi impressiona il vostro sorriso, nonostante un corpo spesso instabi-<br />
273<br />
Vi t a <strong>di</strong> O c e s a n a