RIVISTA DIOCESANA - Diocesi di Ventimiglia - San Remo
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Ve s c O V O<br />
Documenti<br />
a concepirsi come un «io» completo in se stesso, laddove, invece, egli <strong>di</strong>venta<br />
«io» nella relazione con il “tu” e con il “noi”.<br />
Tale <strong>di</strong>storsione è stata magistralmente illustrata dal <strong>San</strong>to Padre<br />
BENEDETTO XVI nel suo Discorso alla 61ª Assemblea generale della CEI,<br />
27 maggio 2010:<br />
«Una ra<strong>di</strong>ce essenziale consiste - mi sembra - in un falso concetto<br />
<strong>di</strong> autonomia dell’uomo: l’uomo dovrebbe svilupparsi solo da se stesso,<br />
senza imposizioni da parte <strong>di</strong> altri, quali potrebbero assistere il suo autosviluppo,<br />
ma non entrare in questo sviluppo. In realtà, è essenziale per la<br />
persona umana il fatto che <strong>di</strong>venta se stessa solo dall’altro, l’”io” <strong>di</strong>venta se<br />
stesso solo dal “tu” e dal “noi”, è creato per il <strong>di</strong>alogo, per la comunione sincronica<br />
e <strong>di</strong>acronica. E solo l’incontro con il “tu” e con il “noi” apre l’”io” a<br />
se stesso. Perciò la cosiddetta educazione antiautoritaria non è educazione,<br />
ma ri¬nuncia all’educazione: così non viene dato quanto noi siamo debitori<br />
<strong>di</strong> dare agli altri, cioè questo “tu” e “noi” nel quale si apre l’”io” a se stesso».<br />
(Benedetto XVI, Discorso alla 61ª Assemblea generale della CEI, 27 maggio<br />
2010).<br />
Anche nell’Esortazione Apostolica Verbum Domini (30 settembre<br />
2010) la categoria dell’incontro si mostra come guida feconda per la lettura<br />
dell’intero documento. Qui richiamerei solo alcune battute iniziali.<br />
«E’ dono e compito imprescin<strong>di</strong>bile della Chiesa comunicare la gioia<br />
che viene dall’incontro con la Persona <strong>di</strong> Cristo, Parola <strong>di</strong> Dio presente in<br />
mezzo a noi... Non esiste priorità più grande <strong>di</strong> questa: riaprire all’uomo <strong>di</strong><br />
oggi l’accesso a Dio, al Dio che parla e ci comunica il suo amore perché abbiamo<br />
vita in abbondanza» (n. 2).<br />
3. Contesto <strong>di</strong> ogni educazione “alla” e “della” fede<br />
L’incontro con Cristo è l’obiettivo primario <strong>di</strong> tutta la nostra<br />
azione pastorale: è l’evento fondamentale che la origina, la sostiene, la motiva.<br />
1) È sorgente, perché all’inizio dell’essere cristiano c’è, come già ricordato,<br />
«l ‘ incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita<br />
un nuovo orizzonte e con ciò la <strong>di</strong>rezione decisiva».<br />
2) Nell’itinerario della vita cristiana, la necessità dell’incontro si<br />
ripresenta in forma sempre nuova, corrispondente alle età della vita, alle<br />
con<strong>di</strong>zioni interiori ed esteriori, ai mutamenti della storia personale e comunitaria.<br />
È, perciò, sempre importante ricordare che l’incontro con Cristo deve<br />
essere precisato e spiegato, <strong>di</strong> volta in volta, in rapporto all’intero processo<br />
248 Rivista Diocesana n°3 - 2011