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RIVISTA DIOCESANA - Diocesi di Ventimiglia - San Remo

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at t i d e l Ve s c O V O<br />

Omelie<br />

che il pesce incominci a marcire dalla testa). E quando l’uomo non sa più che<br />

cosa significa “vivere”, e perde perciò <strong>di</strong> vista lo scopo stesso per cui vive,<br />

egli rovina non soltanto se stesso ma tutta la società.<br />

Un’antropologia cristiana<br />

Cari genitori, dobbiamo riprendere con molto coraggio quella antropologia<br />

cristiana ossia quel <strong>di</strong>scorso sull’uomo che si rifà alle proposte del<br />

Vangelo. In tal senso Gesù si è proposto <strong>di</strong>cendo: “Io sono la via, la verità<br />

e la vita” (Gv 14, 6). Lo ha fatto in quella maniera molto affascinante, che ci<br />

viene ricordata in questo <strong>San</strong>tuario col riferimento al Cuore. Avete come<br />

protettore proprio Gesù nel suo aspetto più profondo, più vero in or<strong>di</strong>ne alla<br />

sua missione, nell’aspetto, cioè, che concerne il suo rapporto con ciascuno <strong>di</strong><br />

noi: se Gesù esiste, infatti, esiste l’amore <strong>di</strong> Dio per me che sono una creatura<br />

irripetibile. Irripetibile vuol <strong>di</strong>re che come me non c’è nessun altro perché io<br />

sono da sempre pensato e amato da Dio, tant’è che persino le mie impronte<br />

<strong>di</strong>gitali sono soltanto le mie, per sempre è così.<br />

Ognuno <strong>di</strong> voi, ragazzini cari, e i genitori lo devono ricordare, è una<br />

creatura irripetibile che ha un progetto, che ha uno scopo da raggiungere e<br />

che deve raggiungerlo per essere felice; per avere, in altre parole, una buona<br />

vita.<br />

Dire “rinuncio” per vivere in pienezza<br />

Dico una buona vita e non una “bella vita”: non mi piace questo<br />

termine perché l’abbiamo anche stravolto: fare la “bella vita” vuol <strong>di</strong>re stor<strong>di</strong>rsi.<br />

Attenti ragazzi! Adesso siete ancora degli adolescenti e ciò che voi oggi<br />

capite, lo capite in proporzione della vostra età, ma tra un anno o due la vostra<br />

responsabilità aumenterà con l’accrescersi della consapevolezza.<br />

Ebbene tra poco, rinnovando i voti battesimali, risponderete a delle<br />

domande in modo forse oggi non del tutto consapevole, ma tanto impegnativo<br />

come comprenderete col tempo.<br />

Una <strong>di</strong> queste risposte è quel “rinuncio” che i vostri genitori hanno<br />

detto portandovi al fonte battesimale. Ma non rinunciate alla vita, <strong>di</strong>cendo<br />

“rinuncio”, rinunciate alle seduzioni negative, che la rendono “meno vita”.<br />

Quante seduzioni ci sono oggi: richiami apparentemente allucinanti,<br />

<strong>di</strong>etro cui si cela l’inganno, si profila la morte. Pensate quanti giovani si<br />

sono lasciati sedurre anche fino allo sbalor<strong>di</strong>mento alla ricerca <strong>di</strong> una felicità<br />

illusoria. Non lasciatevi ingannare.<br />

222 Rivista Diocesana n°3 - 2011

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