RIVISTA DIOCESANA - Diocesi di Ventimiglia - San Remo
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Ve s c O V O<br />
Documenti<br />
TRE VERBI FONDAMENTALI: Introdurre – Reintrodurre – Accompagnare.<br />
SOGGETTI EDUCANTI: Comunità ecclesiale – Parroco e Catechisti<br />
– Comunità familiare – Comunità civile.<br />
EDUCATI PER EDUCARE: Nemo dat quod non habet<br />
_________________<br />
FAMIGLIA COMUNITÀ EDUCANTE<br />
Nella comunità il primato educativo spetta alla famiglia. Giovanni<br />
Paolo II, nella Lettera alla Famiglie affermava:<br />
Nell’ambito dell’educazione la Chiesa ha un ruolo specifico da svolgere.<br />
Alla luce della Tra<strong>di</strong>zione e del Magistero conciliare, si può ben <strong>di</strong>re<br />
che non è soltanto questione <strong>di</strong> affidare alla Chiesa l’educazione religiosomorale<br />
della persona, ma <strong>di</strong> promuovere tutto il processo educativo della<br />
persona « insieme con » la Chiesa. La famiglia è chiamata a svolgere il suo<br />
compito educativo nella Chiesa, partecipando così alla vita e alla missione<br />
ecclesiale. La Chiesa desidera educare soprattutto attraverso la famiglia, a<br />
ciò abilitata dal sacramento del matrimonio, con la « grazia <strong>di</strong> stato » che ne<br />
consegue e lo specifico « carisma » che è proprio dell’intera comunità familiare<br />
che il compito della famiglia <strong>di</strong> educare alla vita e alla fede è «essenziale,<br />
originale, primario, insostituibile e inalienabile» (FC, 36).<br />
Purtroppo, oggi, molti genitori vivono un senso d’impotenza educativa<br />
e la famiglia appare una realtà debole, incerta e succube <strong>di</strong> altre agenzie<br />
culturali e sociali che ne con<strong>di</strong>zionano fortemente la vita, il tempo e le potenzialità<br />
educative. Si sta verificando, infatti, in maniera sempre più evidente,<br />
la mancanza <strong>di</strong> figure autorevoli come erano un tempo il padre e il maestro.<br />
Ne consegue che, da nucleo attorno a cui si costruiva l’intero sistema sociale<br />
dei rapporti, la famiglia si sia trasformata soprattutto in “famiglia affettiva”,<br />
specializzata in compiti <strong>di</strong> rassicurazione primaria che, tra<strong>di</strong>zionalmente<br />
erano affidati alla madre. La neutralità educativa dei genitori e la paura <strong>di</strong><br />
compromettere la loro comunicazione con i propri figli, li spinge a essere per<br />
lo più reticenti e remissivi nei loro confronti.<br />
L’adolescenza, inoltre, rischia <strong>di</strong> essere interminabile e la soglia delle<br />
scelte definitive si sposta sempre più avanti. La decisione suppone la fiducia<br />
ma questa è affievolita perché la generazione adulta propone per lo più<br />
modelli sbia<strong>di</strong>ti, e l’unico modo per <strong>di</strong>ventare gran<strong>di</strong> sia quello <strong>di</strong> provare<br />
per credere.<br />
250 Rivista Diocesana n°3 - 2011