Numa revolução social nas favelas do Rio ... - Comunità Italiana

sport
Successo con
tutti i colori
Brasile batte record nei Jogos Pan-americanos con il
contributo degli oriundi, oltre a rivelare modalità poco conosciute
Sforzo, perseveranza, sudore
e lacrime. Gli ingredienti
sono noti ma, nella
storia dei Giochi Panamericani,
il brasile non ha mai
ottenuto così tanti successi. In
17 giorni di gare, dei 660 atleti
che hanno rappresentato il paese
315 (ovvero il 48%) hanno vinto
medaglie nel Rio 2007. La ricetta
ha garantito che la squadra verde
e gialla salisse 54 volte sul gradino
più alto del podio. Condita da
pizzichi di glamour nella costruzione
di installazioni sportive e
dalla presenza italiana, grazie a
tecnici e perfino ad un brasiliano
venuto direttamente dallo Stivale,
sono state molte le curiosità
presenti nei Giochi di Rio.
Natália Falavigna: l’oriunda
sale sul podio per ricevere
l’argento nel taekwondo
Su due ruote e tagliando il
vento di chi si arrischia all’adrenalina
della velocità, il ciclista
Luciano Pagliarini, 29, ha garantito
il bronzo in una gara dove è
prevalso il superamento. Il competitore,
che abita a treviso, ha
commentato nel suo sito personale
(www.lucianopagliarini.com)
com’è stata l’esperienza di partecipare
al Pan a Rio.
— Stare in brasile è stato
fantastico. Mi sono preparato
molto per questa gara. Ho corso
il rischio di passare sulla destra
tra le grate di protezione e il cubano
che sprintava davanti a me.
Era cadere o passare. Alla fine
sono proprio passato, toccando
due volte con il pedale destro la
sílVia so U z a
base della grata. Ero al 10° posto
e, con la strada libera, sono
riuscito a recuperare otto posti
— narra il fan di Ayrton Senna
e Valentino Rossi, che ha anche
dovuto risolvere il problema di
una gomma bucata nel primo giro
della gara posteriore a 16 km.
di corsa.
Il brasiliano si è aggrappato
con unghie e denti all’opportunità
di allenarsi in Italia quando,
alla fine del 1998, dopo aver
vinto la Selezione Olimpica,
ha conseguito un contatto con
Ivan Parolin, uno dei dirigenti
dell’équipe IMA italiana.
Con il contratto firmato,
avrebbe corso l’anno seguente.
In questo momento, il cicli-
sta si trova nell’équipe spagnola
Saunier Duval-Prodir. Di ritorno
a Rio, il paranaense ha percorso
156 km nel Parque do Flamengo,
in 3 ore e 38 minuti di pedalate,
tutto molto intenso, come la sua
vita a treviso.
— Le strade sono eccellenti
e la regione è privilegiata per i
ciclisti, dato che riunisce lunghe
distanze di pianure e di salite per
oltre 30 chilometri, così possone
essere realizzati allenamenti di
qualità e completi per un atleta
— mette in risalto Paglia, come
viene chiamato dagli amici.
Medaglia d’argento nella categoria
superiore ai 67 chili,
l’italo-brasiliana Natália Falavigna,
23, ha aiutato a debellare i
preconcetti e a divulgare la lotta,
dato che fin dagli inizi della
sua carriera si è abituata a vincere
titoli, come il Mondiale.
All Sports
Arquivo pessoal
Deonise posa con l’oro ottenuto con l’ampio risultato nella finale contro
Cuba. Il Brasile ha segnato 30 goal contro i 17 della squadra di Fidel Castro
— Con questo titolo sono
stata premiata dal Comitato
Olimpico brasiliano come migliore
atleta del 2005 e, da quel momento,
le porte mi si sono aperte
— ricorda Natália.
Natália mette in risalto che
la mancanza di pianificazione per
gare internazionali potrebbe aver
compromesso il suo risultato ed
è stato il peggior momento nella
preparazione del Pan.
— Ero preparata per il tour europeo
(una serie di due e tre tornei
di altissimo livello) e, poco prima
del viaggio, hanno cancellato
tutto. Questo intralcia e demotiva
molto, ma ho avuto fiducia in Dio
— osserva la giovane, in ritmo di
allenamenti per il pre-olimpico che
sarà realizzato in settembre.
Se sul tatami, nelle piste e
sui campi il brasile ha ottenuto
molti successi individuali, nelle
modalità disputate in équipe il
successo era già atteso. Centrocampo
della selezione brasiliana
di pallamano, l’italo-brasiliana
Deonise Facchinello è stata un altro
esempio di questa mescolanza
che è sfociata in gente nuova
e vittorie meritate. Vincitrice con
la selezione (in quattro tornei disputati:
Olanda, Ucraina, Pan di
Selezioni e Jogos Pan Americanos
di Rio, è stata campionessa
di tutti), invece la vita di Dê non
è sempre stata così facile.
— Subito dopo il Mondiale
Juniores in Macedonia nel 2003,
ho subìto una lesione alla spalla
destra. È stato un brutto momento,
ho pensato di abbandonare lo
sport e di avere una vita differente.
Ma mio marito (allora fidan-
João Neto Photo e Grafia
zato) non mi ha fatto desistere e
mi ha convinta a ricominciare. È
stata la decisione giusta, sono riuscita
a recuperarmi e a realizzare
dei sogni che avevo — ricorda
l’atleta, che ha avuto la sua prima
esperienza nella pallamano come
portiere e recentemente ha cominciato
a giocare nello spagnolo
S.D. Itxako Navarra.
Con risultati un tanto elastici
(nella finale ha battuto Cuba per 30
a 17), il brasile, che ha molti dei
suoi giocatori uomini e donne in
squadre all’estero, ha fatto vedere
il suo potenziale. Ma per Deonise,
un momento in particolare è stato
speciale nella partita decisiva.
— L’équipe era molto centrata
nella partita e avevamo certezza
di vincere l’oro, ma ai 14
minuti del secondo tempo della
finale, l’intera tifoseria ha cominciato
a cantare l’inno nazionale
brasiliano. E lì ho avuto l’assoluta
certezza che l’oro non ci
sarebbe sfuggito, è stato molto
emozionante, non me ne dimenticherò
in tutta la mia vita! —
dice la giocatrice, che tiene nel
suo sito personale (www.deonise.com)
foto e informazioni che
condivide con i suoi fan.
Nipote di italiani, a Deonise,
quando non si dedica allo sport,
piace restare a casa col marito
e i suoi cani, abbandonandosi a
partite di bowling con amici, oltre
a mangiare una buona pizza.
E, malgrado le piaccia viaggiare e
non abbia molto tempo per farlo,
ha come meta per il 2008 conoscere
la terra dei suoi avi.
— Ho la passione per l’Italia.
Ho molte riviste che parlano di
Roma, Venezia e Milano. Se andrà
tutto bene, nel 2008 metterò
in pratica il mio sogno di conoscere
questa terra così bella.
L’architettura e la culinaria sono
le caratteristiche che più mi affascinano
dell’Italia — confessa.
Ultimo vincitore di medaglie
brasiliano del Pan, il tennista
Flávio Saretta ha arricchito ancor
di più il saldo record del quadro
brasiliano. Discendente di italiani,
il paulista dell’Americana si è
preparato per i Giochi giocando
tornei in Europa, dove è rimasto
per due mesi.
— La mia famiglia è 100% italiana,
là ho dei parenti, i miei bisnonni
erano italiani. Sono già stato
molte volte a giocare in Italia,
adoro quel paese — spiega Flávio,
che per un momento ha pensato
che poteva perdere la partita contro
il cileno ádrian Garcia.
— Nel momento in cui ho
avuto i due match point contro,
sicuramente sono rimasto un po’
deluso e triste. Ma quando sono
riuscito a salvare il primo, la mia
mente ha ricominciato a crederci,
come era successo anche nella
semifinale — aggiunge.
Il tennista ha recuperato la
partita vincendo 2 set a 1 (parziali
di 6-2 e 4-6 e 7-6) provando
che la stanchezza può essere superata
da azioni vincenti.
Cacciatori di talenti
Loro non hanno gareggiato, ma forse
si sono innervositi tanto quanto
gli atleti. Lavorando praticamente
dietro le quinte, due italiani sono
stati molto importanti nella preparazione
dei brasiliani delle selezioni
di tiro. Direttore tecnico della
Confederação brasileira de tiro
com Arco (CbtArco), Eros Fauni si
è dedicato, durante tre anni, all’organizzazione
e ispezione dell’area
di gara, portando uno dei migliori
tecnici della modalità (l’italiano
Renzo Ruele) per allenare gli arcieri
di tiro con l’arco che avrebbero
rappresentato il brasile.
— Ci siamo classificati al
quarto posto per équipe, molto
meglio del Pan di Santo Domingo,
ma il tiro non fa parte della
linea di spettacoli, non colpisce
la gente, quindi ci manca ancora
lo sponsor perché gli atleti si occupino
soltanto ad allenarsi per i
campionati — mette in risalto.
Un altro italiano coinvolto con
lo sport brasiliano, il tecnico Carlo
Danna è riuscito a dare coraggio
ai suoi atleti per superare una crisi
interna nella Confederação brasileira
de tiro Esportivo (CbtE).
— Sono in brasile da sette anni.
Il tiro è uno sport tecnico, ma
è anche molto emotivo. La mancanza
di incentivi dell’anteriore
gestione ha contribuito affinché
non vincessimo medaglie nel Pan.
Non c’erano strutture né interesse
di sviluppare le attività. Inoltre,
gli atleti sono di altre regioni
del brasile, quindi ci riunivamo
quattro o cinque giorni al mese —
informa il tecnico della selezione
brasiliana di tiro al piattello, che
nutre speranze nei risultati del
Mondiale della categoria che verrà
disputato in settembre.
Oriundi che hanno fatto la festa nel Pan
Oro Argento Bronzo
Marcelo Giardi -
Wakeboard
Danielle Zangrando
Judo (categoria leggeri
femm. – fino ai 57kg)
Deonise Fachinello –
Pallamano femminile
Jardel Pizzinatto,
Leonardo tezzelli
bortolini, Alexandre
Morelli – Pallamano
Maschile
César Cielo – Nuoto
50 m stile libero
Ana Flávia Sgobin -
Ciclismo su strada -
bMX femminile
Fabiola Molina -
Nuoto 100 m dorso
Leandro tozzo e
Anderson Nocetti –
Canottaggio (otto con)
Flávia Delaroli -
Nuoto 4 x 100m
stile libero
Natália Falavigna
-taekwondo
categoria più di 67kg
Luciano Pagliarini -
Ciclismo – Corsa su
strada individuale
maschile
Flávia Delaroli -
Nuoto 100m stile
libero
Lucas Salatta -
Nuoto 200m dorso
Fabíola Molina -
Natação 4 x 100m
medley
Anderson Nocetti -
Canottaggio
(due senza)
36 C o m u n i t à i t a l i a n a / ag o s t o 2007
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