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INFO Nr. 4 - 2008 (4,22 MB)

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LA “SETTIMANA CULTURALE” DEDICATA A<br />

MASSIMILIANO I<br />

La “settimana culturale “, tradizionalmente dedicata<br />

all’approfondimento storico, si è incentrata quest’anno<br />

sulla figura di Massimiliano I, “Sacro Romano<br />

Imperatore” eletto in occasione del 500mo anno della<br />

Sua presenza in Dobbiaco”. La “settimana culturale”<br />

è organizzata dal “Bildungsausschuss”- il Comitato<br />

per l’educazione permanente - sotto la autorevole ed<br />

appassionata guida del Prof. Hans Mairhofer. Anche<br />

quest’anno essa si è articolata su tre serate, di cui<br />

una – per la prima volta- in lingua italiana. La prima<br />

serata - il 9 di novembre- ha visto il relatore Dr.<br />

Rudolf Tasser trattare approfonditamente e con grande<br />

rigore storico il tema : “Massimiliano I :un Imperatore<br />

fra Medio Evo ed Evo Moderno”. Accompagnavano<br />

musicalmente la relazione con particolare delicatezza<br />

ed efficacia il gruppo “Thalmann-Sängerinnen”. La<br />

“Dobbiaco era un paese modesto, circondato da<br />

foreste ove si aggiravano anche lupi ed orsi. Intorno<br />

alla piccola chiesa gotica, con campanile aguzzo,<br />

cimitero e canonica per il parroco, le case erano in<br />

gran parte di legno, con nessuna comodità, però gia<br />

con vetri alle piccole finestre e con la tipica stube<br />

foderata in legno, l’ unico locale riscaldato d’inverno<br />

e senza fumo. Nella cucina, senza acqua corrente,<br />

c’erano il focolare aperto, con paiolo appeso ad una<br />

catena pendente da un braccio girevole, una quantità<br />

di ciotole per ottenere dal latte la panna, la zangola<br />

per fare il burro, pentole di metallo, piatti e posate<br />

di legno. Alla sera si copriva la brace con la cenere,<br />

per poter riaccendere facilmente il fuoco il giorno<br />

dopo. Nel buio davano un debole chiarore i lumini<br />

ad olio; nelle camere, con il puro necessario, d’<br />

inverno gelide, era indispensabile un piumino, molto<br />

pesante e caro. All’esterno c’erano il fienile, spesso<br />

la tipica arfa (Harpfe), il forno da pane, l’ orto recintato;<br />

Hanno accompagnato ed arricchito musicalmente la<br />

relazione il gruppo “Il pinzimonio vocale” della Val<br />

Badia. Il Circolo Culturale Alta Pusteria ha offerto un<br />

ricco buffet finale. La terza serata – il 16 novembreha<br />

visto come relatore lo stesso Presidente del<br />

“Bildunsausschuss” il Prof. Hans Mairhofer che ha<br />

illustrato la storia di una vecchia famiglia nobile di<br />

Dobbiaco : i “Kurz von Thurm”. E’ stata una relazione<br />

di grande interesse, trattata dal Prof. Mairhofer con<br />

estrema precisione e rigore espositivo dalla quale<br />

contemporaneamente traspariva la passione dello<br />

storico ed il suo amore verso le vicende della propria<br />

terra. Il Prof Mairhofer era supportato nella sua esposizione<br />

dal Prof.Kamelger, anch’egli studioso di tale<br />

famiglia. L’ accompagnamento musicale era brillante-<br />

Maximilianus Imperator<br />

seconda serata -il 14 novembre- ha visto l’intervento<br />

del Prof. Giuseppe Richebuono che trattava il tema:<br />

“Il castello di Botestagno: Massimiliano I e la guerra<br />

in Cadore”. Giuseppe Richebuono si può senz’altro<br />

annoverare fra i maggiori esperti contemporanei<br />

relativamente agli eventi storici dell’ Ampezzano e<br />

delle Valli ladine. La sua relazione è risultata di grande<br />

interesse e spessore. Accanto ad una puntuale illustrazione<br />

degli eventi storici di quegli anni, del particolare<br />

ruolo della Pusteria e di Dobbiaco nel contesto<br />

degli accadimenti bellici di allora il Prof. Richebuono<br />

ha brillantemente inteso arricchire la sua relazione<br />

illustrando le condizioni sociali e di vita della nostra<br />

popolazione cinquecento anni fa. Crediamo fare cosa<br />

gradita ai nostri lettori il citarne al proposito un ampio<br />

passaggio:<br />

nelle stalle non mancavano i buoi, necessari per i<br />

lavori campestri; i cavalli erano rari. Si tenevano<br />

galline ed oche, qualche capra e qualche maiale;<br />

poche mucche poiché il latte non si vendeva; abbondavano<br />

invece le pecore, fornitrici di agnelli (carne)<br />

e di lana per coperte e per il loden. Sui campi non<br />

c’erano ancora né il mais né le patate ,arrivate queste<br />

appena nell’ottocento; si coltivavano specialmente<br />

orzo e segale, anche grano saraceno e molte verdure:<br />

cavoli rape, fagioli, piselli, fave, cipolle ecc, ed anche<br />

il lino e la canapa per i tessuti. I vestiti erano pochi<br />

e rozzi: per il freddo e la pioggia si usavano i mantelli.<br />

Si mangiavano molti latticini, farinacei e verdure:<br />

poca carne, di solito conservata o affumicata come<br />

lo speck. In paese c’erano senza dubbio un osteria,<br />

una levatrice, almeno un fabbro, un mugnaio, un<br />

calzolaio, diversi tessitori, falegnami, carradori, e<br />

così via; nessun medico, nessun ospedale, nessuna<br />

scuola, nessun albergo.”<br />

mente garantito dal quartetto vocale maschile, il<br />

“Tauernquartett”. Un folto pubblico ha fatto da cornice<br />

alle tre serate, a testimonianza di quanto sia presente<br />

fra la nostra popolazione l’interesse per la storia locale!<br />

In particolare alla serata conclusiva ha presenziato<br />

anche il Dr. Markus Kurz von Thurn und Goldstein. A<br />

conclusione della settimana il Presidente Mairhofer ha<br />

ancora inteso ringraziare tutti numerosi collaboratori,<br />

i relatori, i gruppi musicali, le associazioni che hanno<br />

garantito simpatici e ricchi buffet finali, l’amministrazione<br />

scolastica per la messa a disposizione dell’aula magna,<br />

e - non da ultimi - i numerosi concittadini che con la<br />

loro presenza testimoniano quanto alto sia l’ interesse<br />

verso la storia locale, trasversale a tutte le classi sociali<br />

e di età.<br />

G. Bocher<br />

CUL CULTURA TURA E ST STORIA ORIA<br />

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