Periodico di matematiche - Mathesis
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114 <strong>Perio<strong>di</strong>co</strong> <strong>di</strong> <strong>matematiche</strong> 3/2011<br />
Estratto Report Eury<strong>di</strong>ce<br />
La rete Eury<strong>di</strong>ce, che fornisce informazioni e analisi sulle politiche educative in Europa,<br />
ha pubblicato, nell’ottobre 2011 su<br />
http://eacea.ec.europa.eu/education/eury<strong>di</strong>ce/documents/<br />
thematic_reports/132EN.pdf<br />
il ”report Mathematics Education in Europe: Common Challenges and National Policies”<br />
de<strong>di</strong>cato alle politiche dei 33 Paesi membri.<br />
Gli autori del rapporto partono dai risultati delle indagini TIMSS e PISA per un’analisi<br />
accurata degli effetti delle politiche realizzate dai <strong>di</strong>versi governi e per un confronto tra i<br />
<strong>di</strong>versi Paesi. Per quanto riguarda l’Italia si riferisce che dai dati del test PISA 2009 risulta<br />
che il nostro Paese (con Grecia, Portogallo e Turchia) ha fatto registrare, rispetto al 2003,<br />
un significativo incremento del punteggio me<strong>di</strong>o e una sensibile riduzione del numero degli<br />
studenti che hanno fallito il test. E questo a <strong>di</strong>fferenza, ad esempio, della Germania il cui<br />
punteggio me<strong>di</strong>o è aumentato ma gli studen<strong>di</strong> con risultati insufficienti sono stabili.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un report interessante anche perché consente <strong>di</strong> vedere il punto <strong>di</strong> vista<br />
dell’Europa sull’Italia e in particolare come viene percepita la novità delle Linee Guida e delle<br />
In<strong>di</strong>cazioni Nazionali nel conteso del rior<strong>di</strong>no che ha interessato il sistema dell’istruzione.<br />
Al riguardo, infatti, si legge: “Obiettivi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e risultati in Italia sono solo<br />
raccomandati nei documenti ufficiali intitolati ‘In<strong>di</strong>cazioni nazionali’, per le scuole secondarie<br />
superiori, e ‘In<strong>di</strong>cazioni per il curriculum’ per le primarie e le secondarie inferiori. Questi<br />
documenti contengono una descrizione generale dei principali obiettivi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e<br />
dei risultati attesi per i vari livelli. Su questa base comune le scuole sono tenute a definire i<br />
curricula per i propri studenti”.<br />
In definitiva, Linee guida e In<strong>di</strong>cazioni nazionali sono percepite dagli autori del report<br />
come raccomandazioni e non come prescrizioni e in modo più puntuale ciò è riportato nella<br />
tabella seguente che offre la possibilità <strong>di</strong> comparare la situazione italiana con quella degli<br />
altri Paesi.<br />
L’Italia, per gli autori <strong>di</strong> Eury<strong>di</strong>ce, sarebbe (ma è proprio vero?) tra i pochissimi Paesi<br />
a non avere obiettivi e risultati <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento prescrittivi per tutte le scuole del territorio<br />
nazionale. Un’ulteriore conferma che i nostri documenti sono scritti male e non fanno<br />
capire che cosa essi sono e vogliono essere?<br />
Gli altri temi <strong>di</strong> cui il report si occupa sono: curricula matematici, meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> insegnamento,<br />
verifiche in classe, recupero degli studenti con scarsi risultati, motivazioni degli allievi e<br />
formazione del personale docente. Uno stu<strong>di</strong>o approfon<strong>di</strong>to del report figurerà sul prossimo<br />
fascicolo <strong>di</strong> questo <strong>Perio<strong>di</strong>co</strong>.<br />
114<br />
Biagio Beatrice<br />
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