Linee guida Linee guida per la diagnosi e - Cardiologia interventistica
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pendente di mortalità a lungo termine in pazienti con<br />
SCA 71,87,88 . La concentrazione sierica di creatinina è un<br />
indicatore meno attendibile del<strong>la</strong> funzionalità renale rispetto<br />
al<strong>la</strong> clearance del<strong>la</strong> creatinina (CrCl) e al<strong>la</strong> velocità<br />
di filtrazione glomeru<strong>la</strong>re (GFR), essendo gravata<br />
dall’influenza di molteplici fattori come l’età, il peso<br />
corporeo, <strong>la</strong> massa musco<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> razza e diversi agenti<br />
farmacologici 89 . Allo scopo di migliorare l’accuratezza<br />
dei livelli di creatinina sierica come surrogato del<strong>la</strong><br />
GFR, sono state suggerite diverse formule come l’equazione<br />
di Cockcroft-Gault 90 e quel<strong>la</strong> MDRD abbreviata<br />
(Modification of Diet in Renal Disease) 91 . La<br />
mortalità a lungo termine è influenzata dal grado di<br />
funzionalità renale, aumentando esponenzialmente con<br />
il decrescere del rapporto GFR/CrCl. Rispetto ai pazienti<br />
con normale funzione renale, l’odds ratio <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />
mortalità a 1 anno è pari a 1.76, 2.72 e 6.18 rispettivamente<br />
<strong>per</strong> disfunzione renale lieve, moderata o grave 88<br />
(vedere Sezione 7.4 Nefropatia cronica).<br />
La cistatina C è considerata su<strong>per</strong>iore al<strong>la</strong> CrCl e al<strong>la</strong><br />
GFR come marker surrogato di funzionalità renale<br />
93,94 . Trattasi di un inibitore delle proteinasi del<strong>la</strong> cisteina<br />
che viene prodotto da tutte le cellule nucleate ad<br />
un tasso costante. In considerazione del suo basso peso<br />
moleco<strong>la</strong>re (13 kDa), <strong>la</strong> cistatina C viene filtrata liberamente<br />
dal glomerulo e quasi completamente riassorbita<br />
e catabolizzata, ma non secreta, dalle cellule tubu<strong>la</strong>ri.<br />
La misurazione dei livelli di cistatina C si è dimostrata<br />
un buon marker prognostico 95 , anche se questo<br />
test non è ancora <strong>la</strong>rgamente disponibile.<br />
Nuovi marcatori biochimici. Un ragguardevole numero<br />
di pazienti non può essere c<strong>la</strong>ssificato ad alto rischio<br />
sul<strong>la</strong> base degli attuali marker biochimici. Conseguentemente,<br />
di recente sono stati analizzati numerosi<br />
marker alternativi allo scopo di valutarne l’utilità, in<br />
termini diagnostici e di stratificazione del rischio, in associazione<br />
ai marcatori di provata efficacia. Fra questi<br />
sono stati testati i marker di stress ossidativo (mielo<strong>per</strong>ossidasi)<br />
96,97 , i marker di trombosi e di infiammazione<br />
(ad esempio il CD40 ligand solubile) 98,99 oppure<br />
marker coinvolti più a monte nell’attivazione del<strong>la</strong> cascata<br />
infiammatoria, cioè i marcatori specifici di infiammazione<br />
vasco<strong>la</strong>re. In diverse analisi retrospettive,<br />
i nuovi marker hanno dimostrato un valore incrementale<br />
rispetto al<strong>la</strong> troponina cardiaca, ma non sono stati testati<br />
prospetticamente e non sono ancora disponibili <strong>per</strong><br />
un uso routinario.<br />
Utilizzo di marcatori multipli. Data <strong>la</strong> complessità delle<br />
SCA-NSTE, l’utilizzo di alcuni marker che riflettano<br />
i re<strong>la</strong>tivi <strong>per</strong>corsi fisiopatologici possono rive<strong>la</strong>rsi<br />
vantaggiosi <strong>per</strong> <strong>la</strong> stratificazione del rischio. È opportuno<br />
distinguere i marcatori di rischio acuto di IM da<br />
quelli di mortalità a lungo termine. L’impiego in associazione<br />
di marker di necrosi miocardica, di attività infiammatoria,<br />
di disfunzione miocardica e renale e di attivazione<br />
neuroumorale si traduce senza dubbio in un<br />
609<br />
<strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e il trattamento delle SCA-NSTE<br />
potenziamento del<strong>la</strong> capacità di identificazione dei pazienti<br />
ad elevato rischio di eventi cardiaci futuri. Alcuni<br />
studi hanno dimostrato che un approccio che preveda<br />
l’uso di più marker porta ad un miglioramento del<strong>la</strong><br />
stratificazione del rischio 71,79,98 .<br />
Allo stato attuale, si raccomanda <strong>la</strong> misurazione delle<br />
troponine cardiache (cTnT e cTnI) <strong>per</strong> <strong>la</strong> stratificazione<br />
del rischio acuto al momento dell’arrivo del paziente<br />
in ospedale. Contemporaneamente oppure durante<br />
i giorni successivi, <strong>la</strong> CrCl e il BNP o NT-proBNP<br />
possono fornire indicazioni in merito al grado di disfunzione<br />
miocardica o renale con le re<strong>la</strong>tive ri<strong>per</strong>cussioni<br />
in termini di trattamento e outcome a lungo termine.<br />
Ad oggi solo <strong>la</strong> hsCRP è disponibile su base routinaria<br />
<strong>per</strong> l’identificazione dell’attività infiammatoria<br />
sottostante responsabile del<strong>la</strong> mortalità a lungo termine.<br />
Valutazione dei marcatori biochimici mediante test rapidi<br />
(al letto del paziente). La <strong>diagnosi</strong> di SCA-NSTE<br />
e l’attribuzione del re<strong>la</strong>tivo livello di rischio devono<br />
avvenire nel minor tempo possibile (vedere Sezione 8<br />
Strategie gestionali). Una valutazione dei marker biochimici<br />
che faccia ricorso ai test rapidi può risultare<br />
vantaggiosa <strong>per</strong> porre <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong>. Questi test possono<br />
essere eseguiti sia direttamente al letto del paziente sia<br />
“nei pressi del paziente” dal punto di vista logistico,<br />
ad esempio in pronto soccorso, in un centro specializzato<br />
nel<strong>la</strong> valutazione del dolore toracico o in una<br />
unità di terapia intensiva 76,100,101 . I test rapidi <strong>per</strong> <strong>la</strong> troponina<br />
devono essere effettuati ogni qualvolta un <strong>la</strong>boratorio<br />
centrale non sia in grado di fornire i risultati<br />
entro 60 min 102 . Non sono richieste capacità partico<strong>la</strong>ri<br />
né un prolungato addestramento <strong>per</strong> <strong>la</strong> lettura dei<br />
risultati di questi test e, <strong>per</strong>tanto, queste analisi possono<br />
essere eseguite da una varietà di figure facenti parte<br />
del <strong>per</strong>sonale sanitario dopo adeguato addestramento<br />
103 . La lettura di questi test, <strong>per</strong> lo più quantitativi,<br />
viene tuttavia svolta visivamente e risulta di conseguenza<br />
osservatore-dipendente. Alcune aziende forniscono<br />
dei dispositivi di lettura ottica specifici <strong>per</strong> il<br />
pronto soccorso 104 . Questi test, quando positivi, sono<br />
generalmente attendibili, ma se <strong>per</strong>siste il sospetto<br />
di CAD instabile, i test negativi devono essere ripetuti<br />
in un secondo tempo e verificati da un <strong>la</strong>boratorio<br />
centrale.<br />
4.2.4 Ecocardiografia e imaging miocardico<br />
non invasivo<br />
La funzione sistolica ventrico<strong>la</strong>re sinistra costituisce<br />
un’importante variabile prognostica nei pazienti con<br />
cardiopatia ischemica e può essere valutata facilmente<br />
e in modo accurato mediante ecocardiografia. In mani<br />
es<strong>per</strong>te, in corso di ischemia possono essere individuate,<br />
come fenomeni transitori e localizzati, ipocinesie o<br />
acinesie dei segmenti del<strong>la</strong> parete del ventricolo sinistro,<br />
con normalizzazione del<strong>la</strong> cinesi parietale al<strong>la</strong> risoluzione<br />
dell’ischemia. Inoltre, possono essere identificate<br />
delle <strong>diagnosi</strong> differenziali, quali <strong>la</strong> stenosi val-