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Linee guida Linee guida per la diagnosi e - Cardiologia interventistica

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In assenza di controindicazioni, nei pazienti che necessitano<br />

di ospedalizzazione, può essere presa in considerazione<br />

<strong>la</strong> somministrazione di nitrati <strong>per</strong> via endovenosa.<br />

La dose deve essere tito<strong>la</strong>ta a concentrazioni<br />

crescenti fino ad ottenere <strong>la</strong> remissione dei sintomi (angina<br />

e/o dispnea) o fino al<strong>la</strong> comparsa di effetti col<strong>la</strong>terali<br />

(in partico<strong>la</strong>re cefalea e ipotensione). Un limite del<strong>la</strong><br />

terapia continuativa con nitrati è rappresentato dal fenomeno<br />

del<strong>la</strong> tolleranza, che si associa tanto al<strong>la</strong> dose<br />

somministrata quanto al<strong>la</strong> durata del trattamento.<br />

Quando i sintomi risultano control<strong>la</strong>ti, <strong>la</strong> somministrazione<br />

di nitrati <strong>per</strong> via endovenosa può essere sostituita<br />

da trattamenti alternativi non parenterali, che prevedano<br />

adeguati <strong>per</strong>iodi di interruzione dei nitrati. Alternativamente,<br />

possono essere impiegati le sidnonimine o<br />

gli attivatori del canale del potassio, che possiedono<br />

meccanismi d’azione simili ai nitrati. Nei pazienti trattati<br />

con inibitori del<strong>la</strong> fosfodiesterasi-5 (sildenafil, vardenafil,<br />

tada<strong>la</strong>fil) è controindicata <strong>la</strong> terapia con donatori<br />

di ossido nitrico (nitrati e sidnonimine), in ragione<br />

del rischio di una marcata di<strong>la</strong>tazione e di un eccessivo<br />

abbassamento del<strong>la</strong> pressione arteriosa indotti dal<strong>la</strong><br />

concomitante somministrazione.<br />

5.1.3 Calcioantagonisti<br />

I calcioantagonisti sono farmaci vasodi<strong>la</strong>tatori. Inoltre,<br />

alcuni di essi esercitano effetti diretti significativi sul<strong>la</strong><br />

conduzione atrioventrico<strong>la</strong>re e sul<strong>la</strong> frequenza cardiaca.<br />

Vi sono tre sottoc<strong>la</strong>ssi di calcioantagonisti che si<br />

differenziano dal punto di vista chimico e mostrano<br />

proprietà farmacologiche diverse: le diidropiridine (come<br />

<strong>la</strong> nifedipina), le benzodiazepine (come il diltiazem)<br />

e le feni<strong>la</strong>lchi<strong>la</strong>mine (come il verapamil). I farmaci appartenenti<br />

a ciascuna di queste sottoc<strong>la</strong>ssi si contraddistinguono<br />

<strong>per</strong> il diverso grado con cui promuovono <strong>la</strong><br />

vasodi<strong>la</strong>tazione, riducono <strong>la</strong> contrattilità miocardica e<br />

ritardano <strong>la</strong> conduzione atrioventrico<strong>la</strong>re. I farmaci non<br />

diidropiridinici possono indurre un blocco atrioventrico<strong>la</strong>re.<br />

La nifedipina e l’amlodipina sono associate ad<br />

una più marcata vasodi<strong>la</strong>tazione delle arterie <strong>per</strong>iferiche,<br />

mentre il diltiazem è dotato di minor effetto vasodi<strong>la</strong>tatorio.<br />

Tutte le sottoc<strong>la</strong>ssi determinano un’analoga<br />

vasodi<strong>la</strong>tazione coronarica.<br />

Sono disponibili solo piccoli trial randomizzati che<br />

hanno valutato i calcioantagonisti nelle SCA-NSTE. In<br />

generale, questi farmaci si sono dimostrati altrettanto<br />

efficaci rispetto ai betabloccanti nell’alleviare i sintomi<br />

133,134 . Il trial randomizzato di maggiori dimensioni,<br />

lo studio HINT, ha valutato <strong>la</strong> nifedipina e il metoprololo<br />

con un disegno fattoriale 2 2 125 . Nonostante non<br />

siano emerse differenze statisticamente significative tra<br />

i trattamenti, è stata evidenziata una tendenza ad un aumento<br />

del rischio di IM e angina ricorrente con <strong>la</strong> nifedipina<br />

(rispetto al p<strong>la</strong>cebo), mentre il trattamento con<br />

metoprololo, o con una combinazione di entrambi i farmaci,<br />

è risultato associato ad una riduzione di questi<br />

eventi.<br />

613<br />

<strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e il trattamento delle SCA-NSTE<br />

Re<strong>la</strong>tivamente agli effetti benefici post-dimissione i<br />

dati non sono univoci 135,136 . Una metanalisi degli effetti<br />

dei calcioantagonisti sul<strong>la</strong> mortalità e sull’IM non fatale<br />

nell’angina instabile suggerisce che questa c<strong>la</strong>sse di farmaci<br />

non è in grado di prevenire lo sviluppo di IM acuto<br />

e di ridurre <strong>la</strong> mortalità 137 . In partico<strong>la</strong>re, alcune analisi<br />

che hanno inglobato i dati degli studi osservazionali<br />

suggeriscono che, nei pazienti coronaropatici, <strong>la</strong> nifedipina<br />

a breve durata d’azione può associarsi ad un effetto<br />

negativo dose-dipendente sul<strong>la</strong> mortalità 138,139 . D’altro<br />

canto, esistono evidenze a favore di un ruolo protettivo<br />

del diltiazem in pazienti con SCA-NSTE 140 .<br />

I calcioantagonisti, le diidropiridine in partico<strong>la</strong>re,<br />

sono i farmaci di scelta <strong>per</strong> il trattamento dell’angina<br />

vasospastica.<br />

5.1.4 Nuovi farmaci<br />

Recentemente sono stati valutati nuovi farmaci antianginosi<br />

dotati di diversi meccanismi d’azione. L’ivabradina<br />

inibisce in maniera selettiva <strong>la</strong> corrente pacemaker<br />

I f nel nodo del seno e può essere somministrata in pazienti<br />

con controindicazioni al<strong>la</strong> terapia betabloccante<br />

141 . La trimetazidina produce effetti metabolici senza<br />

provocare alterazioni emodinamiche 142 . La rano<strong>la</strong>zina<br />

esercita effetti antianginosi mediante l’inibizione del<strong>la</strong><br />

corrente del sodio 143 ; nello studio MERLIN-TIMI 36<br />

non si è dimostrata efficace nel ridurre gli eventi cardiovasco<strong>la</strong>ri<br />

maggiori 92 . Il nicorandil mostra proprietà<br />

analoghe ai nitrati; sebbene sia stata dimostrata una riduzione<br />

significativa dell’incidenza dell’endpoint composito<br />

primario (morte coronarica, IM non fatale, ospedalizzazione<br />

non programmata <strong>per</strong> dolore toracico) nei<br />

pazienti con angina stabile cronica arruo<strong>la</strong>ti nello studio<br />

IONA 144 , questo farmaco non è stato mai testato<br />

nell’ambito delle SCA-NSTE.<br />

Raccomandazioni <strong>per</strong> l’impiego dei farmaci<br />

antischemici<br />

• In assenza di controindicazioni, si raccomanda<br />

l’uso dei betabloccanti, specie in pazienti con i<strong>per</strong>tensione<br />

oppure tachicardia (I-B).<br />

• I nitrati <strong>per</strong> via orale o endovenosa sono efficaci<br />

nell’alleviare i sintomi nel trattamento acuto degli<br />

episodi anginosi (I-C).<br />

• I calcioantagonisti inducono un miglioramento<br />

del<strong>la</strong> sintomatologia in pazienti che già assumono<br />

betabloccanti o nitrati; sono utili in pazienti con<br />

controindicazioni al<strong>la</strong> terapia betabloccante e in<br />

quelli affetti da angina vasospastica (I-B).<br />

• La nifedipina o altri farmaci diidropiridinici possono<br />

essere somministrati unicamente in associazione<br />

ai betabloccanti (III-B).<br />

5.2 Anticoagu<strong>la</strong>nti<br />

Gli anticoagu<strong>la</strong>nti sono impiegati <strong>per</strong> il trattamento delle<br />

SCA-NSTE al fine di inibire <strong>la</strong> produzione e/o l’attività<br />

del<strong>la</strong> trombina con conseguente riduzione degli

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