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Linee guida Linee guida per la diagnosi e - Cardiologia interventistica

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questo contesto clinico nel ridurre <strong>la</strong> ristenosi 321 . Per<br />

quanto l’incidenza di trombosi (sub)acuta degli stent<br />

sia più elevata nei pazienti con SCA-NSTE rispetto ai<br />

pazienti stabili sottoposti a PCI, l’utilizzo dei DES non<br />

sembra essere foriero di un aumentato rischio di trombosi<br />

(sub)acuta in questo specifico contesto 287 . Tenuto<br />

conto delle potenziali gravi conseguenze del<strong>la</strong> trombosi<br />

acuta e subacuta degli stent, è consigliabile avvalersi<br />

degli stent metallici tradizionali (BMS) nei pazienti che<br />

devono essere indirizzati a procedure extracardiache o<br />

ad interventi chirurgici che necessitano del<strong>la</strong> sospensione<br />

del clopidogrel entro 1 anno dall’impianto dello<br />

stent 322,323 . Questo approccio deve essere tenuto in considerazione<br />

anche <strong>per</strong> i pazienti in trattamento con<br />

AVK. Inoltre, sono stati sollevati dubbi circa il rischio<br />

di trombosi intrastent e <strong>la</strong> sicurezza a lungo termine dei<br />

DES <strong>per</strong> quanto attiene al<strong>la</strong> mortalità e all’IM, soprattutto<br />

quando impiegati al di fuori di provate indicazioni<br />

(off-<strong>la</strong>bel) in situazioni complesse 324 . Dati recenti<br />

suggeriscono che <strong>la</strong> duplice terapia antipiastrinica deve<br />

essere proseguita <strong>per</strong> 1 anno dopo l’impianto di DES,<br />

indipendentemente dal farmaco attivo utilizzato (sirolimus<br />

o paclitaxel) 325,326 . Fintanto che questi aspetti non<br />

saranno approfonditi e definitivamente chiariti, <strong>la</strong> scelta<br />

del tipo di stent (BMS o DES) dovrà basarsi sul<strong>la</strong> valutazione<br />

individuale del rapporto potenziale rischio/<br />

beneficio 325,326 .<br />

Il problema predominante inerente al<strong>la</strong> PCI in pazienti<br />

con SCA-NSTE riguarda, a tutt’oggi, l’incidenza<br />

re<strong>la</strong>tivamente elevata di IM <strong>per</strong>iprocedurale, che ha<br />

raggiunto tassi del 10% nello studio ICTUS 314 . Sebbene<br />

<strong>la</strong> terapia antipiastrinica abbia ridotto in maniera significativa<br />

l’incidenza di IM <strong>per</strong>iprocedurale 327 , le attuali<br />

terapie aggiuntive antitrombotiche e antipiastriniche<br />

non sono tuttavia in grado di prevenire del tutto<br />

l’embolizzazione dei residui e dei frammenti di p<strong>la</strong>cca<br />

328 . È stata s<strong>per</strong>imentata un’ampia gamma di filtri e di<br />

dispositivi di protezione distale, ma nessuno di essi ha<br />

dimostrato di migliorare l’outcome clinico, fatta eccezione<br />

<strong>per</strong> alcuni tipi impiegati negli interventi su innesti<br />

di vena safena 329 .<br />

Allo stato attuale non sono disponibili dati sul decorso<br />

clinico a supporto dell’esecuzione routinaria del<strong>la</strong><br />

PCI, anche mediante l’uso di DES, in stenosi definite<br />

all’angiografia di grado lieve o non significative<br />

(concetto di “guarigione del<strong>la</strong> p<strong>la</strong>cca”) 301 .<br />

5.4.4 Bypass aortocoronarico<br />

Il 10% dei pazienti ricoverati <strong>per</strong> SCA-NSTE viene sottoposto<br />

ad intervento chirurgico di bypass durante <strong>la</strong><br />

prima ospedalizzazione 314 . È importante tenere in considerazione<br />

l’evenienza di complicanze emorragiche<br />

anche nel caso di pazienti in trattamento iniziale con terapia<br />

antipiastrinica aggressiva 330,331 . In generale, il<br />

pretrattamento con trip<strong>la</strong>, o anche duplice, terapia antipiastrinica<br />

costituisce solo una controindicazione re<strong>la</strong>tiva<br />

al<strong>la</strong> rivasco<strong>la</strong>rizzazione precoce mediante CABG e<br />

non richiede l’adozione di specifiche misure atte a mi-<br />

633<br />

<strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e il trattamento delle SCA-NSTE<br />

nimizzare il sanguinamento e il ricorso a trasfusione di<br />

piastrine (vedere Sezioni 5.3.3 Inibitori del<strong>la</strong> GPIIb/IIIa<br />

e 6.2 Trombocitopenia).<br />

5.4.5 Indicazioni all’intervento coronarico <strong>per</strong>cutaneo<br />

e al bypass aortocoronarico<br />

Ad eccezione delle procedure d’urgenza, <strong>per</strong> i criteri di<br />

scelta del tipo di rivasco<strong>la</strong>rizzazione nei pazienti con<br />

SCA-NSTE valgono le stesse indicazioni re<strong>la</strong>tive agli<br />

interventi chirurgici d’elezione. Sul<strong>la</strong> base dei dati disponibili<br />

di trial control<strong>la</strong>ti randomizzati che hanno<br />

confrontato <strong>la</strong> PCI multivasale con il bypass aortocoronarico,<br />

non sono emerse corre<strong>la</strong>zioni tra <strong>la</strong> presenza di<br />

SCA-NSTE, <strong>la</strong> strategia di trattamento e <strong>la</strong> prognosi<br />

331,332 . Nei pazienti con ma<strong>la</strong>ttia multivasale, si può attuare<br />

il trattamento simultaneo di tutte le stenosi significative<br />

oppure può essere inizialmente prevista una<br />

PCI immediata, valutando successivamente <strong>la</strong> necessità<br />

di intervento sulle altre lesioni.<br />

Raccomandazioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione invasiva<br />

e <strong>per</strong> <strong>la</strong> rivasco<strong>la</strong>rizzazione (vedere anche Sezione 8<br />

Strategie gestionali)<br />

• Nei pazienti con angina ricorrente o refrattaria<br />

associata ad alterazioni del tratto ST, scompenso<br />

cardiaco, aritmie potenzialmente fatali o instabilità<br />

emodinamica è raccomandata <strong>la</strong> coronarografia<br />

d’urgenza (I-C).<br />

• Nei pazienti a medio-alto rischio è raccomandata<br />

l’esecuzione precoce del<strong>la</strong> coronarografia (

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