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Linee guida Linee guida per la diagnosi e - Cardiologia interventistica

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zienti che hanno avuto una SCA-NSTE devono sottoporsi<br />

ad ECG da sforzo (o ad altro test non invasivo in<br />

caso di inabilità all’esercizio o di ECG non interpretabile)<br />

entro 4-7 settimane dopo <strong>la</strong> dimissione 374-376 . Innanzitutto,<br />

l’attività fisica di tipo ricreazionale, agonistica o<br />

sessuale va ripresa al 50% del<strong>la</strong> massima capacità di<br />

esercizio, espressa in equivalenti metabolici (METS), ed<br />

aumentata gradualmente nel tempo. I pazienti con funzione<br />

sistolica conservata (FE >40%) che non presentino<br />

ischemia inducibile o aritmie al test da sforzo possono<br />

riprendere l’attività <strong>la</strong>vorativa <strong>per</strong> 8 h al giorno nel<br />

caso di <strong>la</strong>voro d’ufficio, oppure ad un carico di <strong>la</strong>voro<br />

non su<strong>per</strong>iore al 50% del<strong>la</strong> massima capacità di esercizio<br />

nel caso di occupazioni manuali con giornate <strong>la</strong>vorative<br />

di non oltre 4 h nel primo mese e con incrementi<br />

mensili di 2 h successivamente. I pazienti con disfunzione<br />

sistolica moderata (FE 30-40%) o con evidenza di<br />

ischemia lieve al test da sforzo possono riprendere l’attività<br />

<strong>la</strong>vorativa d’ufficio limitatamente ad occupazioni<br />

manuali di tipo statico. I pazienti con disfunzione sistolica<br />

grave (FE 5 METS in<br />

assenza di sintomatologia. Per tutte le altre attività fisiche,<br />

compresa l’attività sessuale, può risultare utile eseguire<br />

un test non invasivo. Generalmente, i pazienti con<br />

una capacità di esercizio >5 METS possono riprendere<br />

un’attività sessuale rego<strong>la</strong>re. Il medico deve informare il<br />

paziente sui tempi del<strong>la</strong> ripresa dell’attività fisica e sessuale,<br />

tenendo conto dei parametri cardiaci sopramenzionati<br />

e di altri fattori quali lo stato del<strong>la</strong> sede di accesso<br />

arterioso nel caso di pazienti sottoposti a cateterismo<br />

cardiaco. È comunque richiesta una stretta col<strong>la</strong>borazione<br />

tra il cardiologo e il medico curante.<br />

Raccomandazioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> riabilitazione e <strong>la</strong> ripresa<br />

dell’attività fisica<br />

• In seguito a SCA-NSTE, è raccomandata <strong>la</strong> valutazione<br />

del<strong>la</strong> capacità funzionale (I-C).<br />

• Entro 4-7 settimane post-dimissione, i pazienti che<br />

hanno avuto una SCA-NSTE devono essere sottoposti<br />

ad ECG da sforzo (se tecnicamente eseguibile)<br />

oppure ad analogo test non invasivo <strong>per</strong> il rilievo<br />

di ischemia inducibile (IIa-C).<br />

• Sul<strong>la</strong> base delle condizioni cardiovasco<strong>la</strong>ri e dei<br />

risultati del<strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> capacità funzionale,<br />

i pazienti devono essere informati sui tempi e<br />

sulle modalità di ripresa dell’attività fisica sia di<br />

tipo ricreazionale che <strong>la</strong>vorativa e sessuale (I-C).<br />

6. Complicanze e loro gestione<br />

6.1 Complicanze emorragiche<br />

Le complicanze emorragiche rappresentano <strong>la</strong> forma<br />

più comune di complicanze di natura non ischemica<br />

che si verificano in pazienti con SCA-NSTE. Vengono<br />

utilizzate diverse definizioni <strong>per</strong> indicare il livello di<br />

637<br />

<strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e il trattamento delle SCA-NSTE<br />

gravità di un sanguinamento, che includono <strong>la</strong> valutazione<br />

di alcuni aspetti clinici (localizzazione e impatto<br />

sullo stato emodinamico) e/o <strong>la</strong> necessità di emotrasfusione,<br />

nonché l’entità del calo dei valori di emoglobina<br />

(Tabel<strong>la</strong> 7) 377 . L’emorragia è definita grave, potenzialmente<br />

fatale, maggiore o minore, anche se lo stesso termine<br />

può fare riferimento ad un diverso livello di gravità<br />

a seconda del<strong>la</strong> definizione adottata. Questo implica<br />

che nell’ambito di una stessa casistica si possono osservare<br />

differenti tassi di complicanze emorragiche in<br />

base alle diverse definizioni usate <strong>per</strong> indicare il livello<br />

di gravità di un sanguinamento, rendendo difficile confrontare<br />

l’incidenza delle emorragie tra i vari studi.<br />

Pur con queste limitazioni, <strong>la</strong> frequenza delle emorragie<br />

maggiori nelle SCA-NSTE si aggira tra il 2 e l’8%<br />

a seconda del trattamento impiegato, in partico<strong>la</strong>re in<br />

rapporto al tipo e al dosaggio del<strong>la</strong> terapia antitrombotica<br />

e antipiastrinica, alle procedure invasive eseguite<br />

così come in re<strong>la</strong>zione ad altri fattori (Tabel<strong>la</strong> 8) 377,378 .<br />

Per quanto riguarda i trial randomizzati, viene riportata<br />

un’incidenza 8% nello studio SYNERGY 164,178,236 , ma<br />

queste <strong>per</strong>centuali risultano solitamente più elevate nei<br />

registri. Nel registro CRUSADE, un’emotrasfusione,<br />

considerata come marker surrogato di emorragia maggiore,<br />

è stata attuata in oltre il 15% dei pazienti 252 , probabilmente<br />

<strong>per</strong> effetto di una più diffusa applicazione<br />

del<strong>la</strong> strategia invasiva negli Stati Uniti. Sul<strong>la</strong> base dei<br />

Tabel<strong>la</strong> 7. Definizione di emorragia secondo i criteri TIMI 380 e<br />

GUSTO 381 .<br />

C<strong>la</strong>ssificazione TIMI<br />

delle emorragie 380<br />

Maggiori Emorragia intracranica o sanguinamento<br />

clinicamente franco (anche a<br />

test di immagine) associati a diminuzione<br />

dei valori di emoglobina<br />

≥5 g/dl<br />

Minori Sanguinamento clinicamente franco<br />

(anche a test di immagine) associato<br />

a diminuzione dei valori di emoglobina<br />

tra 3 e

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