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15 aprile 2011 | Bolzano - TopSport

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FOTO: CISALFA<br />

La crescita del mercato<br />

passa oggi necessariamente<br />

da una riqualificazione<br />

delle strutture,<br />

degli spazi espositivi<br />

e del prodotto stesso<br />

porsi dei traguardi e soprattutto pianificare delle strategie.<br />

Il negoziante non si fa più condizionare tanto facilmente,<br />

né dai clienti né dalle aziende stesse. Un risveglio<br />

delle coscienze, quello che sta avvenendo: non si compra<br />

più tutto ciò che viene proposto dai rappresentanti,<br />

e anzi spesso si acquista solo ciò che si ritiene più valido.<br />

L’unica speranza è che il negoziante abbia gusti (e di<br />

conseguenza faccia scelte) diversi da quelli del suo<br />

cliente. Il retailer, infatti, deve farsi propositivo, smettendo<br />

di inseguire ciecamente le richieste del pubblico,<br />

e prendendosi la responsabilità di compiere delle<br />

scelte basate sulla propria esperienza.<br />

Per quanto riguarda i saldi, ritengo sarebbe auspicabile<br />

una liberalizzazione, che riuscisse a sovvertire il sistema<br />

– ora nel caos – e che permettesse ai singoli di emergere.<br />

Come si può credere di poter vendere scontato dal 2<br />

di gennaio lo stesso prodotto che le persone hanno<br />

comprato per i regali di Natale a prezzo pieno? Vendendo<br />

in saldo un articolo a un cliente, che giustificazione si<br />

potrebbe addurre a chi, solo due giorni prima, aveva<br />

acquistato lo stesso prodotto a prezzo pieno?<br />

Sono tanti i negozi che hanno abituato la propria clientela<br />

a questo sistema. Ma bisogna sottolineare che a rimetterci<br />

è sempre l’utente, perché i negozianti hanno già da<br />

tempo trovato il sistema per realizzare i ricavi sui saldi.<br />

Se prima il ricarico era di un certo tipo, ora è il doppio,<br />

in modo da salvare il margine anche con le vendite scontate.<br />

Un gioco che non approvo, e che di fatto rischia di<br />

portare all’attività solo nel periodo promozionale, preferendo<br />

magari attirare i clienti promettendo sconti anticipati<br />

rispetto a quelli canonici dei saldi. Meglio, dunque,<br />

che si liberalizzi il sistema.<br />

Tolti i paletti, il cliente potrà rendersi conto in pochissimo<br />

tempo del trucco e, sentendosi raggirato, sarà in grado<br />

di prendere le debite precauzioni, potendo scegliere di<br />

acquistare in quei negozi che adottano una corretta politica<br />

commerciale.<br />

Analogamente occorre una norma che regoli le vendite<br />

promozionali, nate in realtà per finanziare dei progetti<br />

specifici – come, ad esempio, il rinnovo dei locali – e<br />

che devono consentire anche a un cliente non abituale<br />

di approfittare di un’occasione. Ciò, però, deve avere uno<br />

scopo per il negoziante: l’aumento delle vetrine, delle<br />

insegne, dei magazzini. non deve essere solo un modo<br />

per realizzare un facile profitto.<br />

Oggi invece con questa offerta continua non si fa altro<br />

che riempire gli armadi della gente senza creare dei reali<br />

bisogni. Tuttavia se stipiamo i guardaroba della gente<br />

(come è già successo in passato, proprio con le svendite)<br />

è normale che i bisogni calino e di conseguenza diminuiscano<br />

gli acquisti.<br />

Oggi c’è voglia di prodotti nuovi, e per rispondere a<br />

questa domanda dovremo cercare prodotti fuori dalla<br />

norma, verticalizzare ancora, migliorare per difenderci<br />

dalle grandi catene, e dimostrare alla gente che la differenza<br />

c’è.<br />

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