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VANGELO E MISSIONE 3 _2008_ - Luca Moscatelli

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35 In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». 36 E lasciata la folla, lo<br />

presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. 37 Nel frattempo si<br />

sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. 38 Egli se<br />

ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa<br />

che moriamo?». 39 Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu<br />

grande bonaccia. 40 Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». 41 E furono<br />

presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare<br />

obbediscono?»<br />

Qui ci interessa notare gli elementi strutturali del racconto, perché ritorneranno anche alla<br />

fine del cap 6: sul mare / di notte / nella stessa barca… Spavento / incomprensione da<br />

parte dei suoi. Un momento di grave pericolo, durante il quale Gesù appare del tutto<br />

assente (dorme), provoca il ricorso disperato a lui da parte dei suoi. Egli sgrida gli elementi<br />

impazziti (come fa con i demoni) e rimprovera i discepoli per la loro poca fede. Risultato?<br />

Si chiedono: «Chi è costui?». Più stanno con Gesù e meno lo conoscono.<br />

Cap 6<br />

Il Maestro manda i suoi in missione e annuncia loro che incontreranno opposizioni. Intanto<br />

il racconto seguente ricorda il martirio di Giovanni Battista legandolo strettamente a Gesù.<br />

In questo momento assai delicato, mentre si addensano nubi nere sopra il capo di Gesù<br />

egli moltiplica pani e pesci per le folle che lo seguono, affamate della sua parola. Ed è<br />

durante la notte che segue questa memorabile giornata che troviamo di nuovo i discepoli<br />

in difficoltà in mezzo al mare.<br />

45 Ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsàida, mentre egli<br />

avrebbe licenziato la folla. 46 Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. 47 Venuta la sera, la<br />

barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. 48 Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché<br />

avevano il vento contrario, già verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare,<br />

e voleva oltrepassarli. 49 Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «E' un fantasma», e<br />

cominciarono a gridare, 50 perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse<br />

loro la parola e disse: «Coraggio, sono io, non temete!». 51 Quindi salì con loro sulla barca e il vento<br />

cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, 52 perché non avevano capito il fatto dei pani,<br />

essendo il loro cuore indurito<br />

La struttura è del tutto simile a quella del racconto precedente: sul mare / di notte / Gesù<br />

non è nella barca (poi vi sale)… Spavento / incomprensione da parte dei suoi.<br />

Gesù è in intimità con il Padre sul monte mentre i suoi sono soli in mezzo al mare (morte)<br />

in condizioni avverse, anche se non critiche come nell’episodio precedente. Vedendo dalla<br />

riva la loro fatica Gesù sembra voler anticipare il ricongiungimento. Ma come può<br />

raggiungerli se è solo a terra e senza imbarcazione?<br />

Cammina sulle acque (domina sulla morte) e vuole oltrepassarli. Questa informazione, che<br />

il narratore offre al lettore ma della quale sono all’oscuro i protagonisti, è sorprendente:<br />

perché passare oltre? Qualcuno vede qui un’eco della Gloria divina che sfila davanti a<br />

Mosè e ad Elia (cf Es 33,19.22; 1 Re 19,11); più persuasivo è pensare che Gesù voglia<br />

riprendere la testa del gruppo per indicare la via attraverso il mare (attraverso la morte):<br />

via difficile, ma seguendo Gesù destinata al successo nonostante le avversità.<br />

In ogni caso il Maestro viene fermato dalle grida dei suoi che si spaventano credendo di<br />

vedere un fantasma. Il mistero di Gesù / l’incomprensione dei suoi si infittiscono. Gesù<br />

prende posto sulla stessa barca, e accetta perfino che alla fine sia sbagliata anche la<br />

destinazione (non Betsaida, bensì Genezaret) quasi che accettare di stare al ritmo dei suoi<br />

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