VANGELO E MISSIONE 3 _2008_ - Luca Moscatelli

11 Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà la loro iniquità.
12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha consegnato se stesso alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i peccatori.
Abbiamo bisogno di una traduzione migliore. Potrebbe essere questa: «Il Signore volle
(permise) che la malattia lo piegasse, quando offriva se stesso come sacrificio per la
colpa. Perciò vedrà una discendenza [vedi cap 54 e il criterio evangelico del discernimento
dell’albero a partire dai frutti e non dal suo aspetto], vivrà a lungo e si compirà per mezzo
suo quello che il Signore ha voluto». Il Signore volle, ma il servo si è offerto liberamente!
Dio non gli ha imposto nulla; lui, il servo, si è liberamente associato all’opera di Dio. Come
la grandezza di Ciro sta nel suo vivere aspetti dello stile di Dio (pur senza saperlo... E’ un
Imperatore persiano che nulla sa di JHWH), qui la grandezza del servo è di assumere lo
stile di servizio del Signore. E’ rimasto nella comunione con il Dio che ama così, fino alla
morte se è necessario. Perché così si porta frutto per tutti; perché nessuno ha un amore
più grande di questo; perché in questo modo si resta in comunione con i fratelli peccatori.
Fino all’ultimo.
7. Il silenzio di Gesù durante la Passione secondo Marco
Dopo quanto abbiamo anticipato ci limitiamo qui a fare semplici accenni al silenzio di Gesù
durante la sua Passione:
• 14,60: … Silenzio davanti alle false accuse
• 14,65: … Silenzio davanti alle provocazioni
• 15,4: … Silenzio davanti alle accuse (nota la meraviglia di Pilato, ripresa in 15,44.
Quando riguarda Gesù, la «meraviglia» in Marco è sempre positiva. Pilato capisce
qualcosa del mistero di Gesù? Sembra di sì)
• 15,29ss: … Silenzio davanti alle provocazioni (tentazioni?)
Solo, Gesù getta su Dio il suo affanno (cf Sal 55). Ma è stato abbandonato come sembra
affermare la citazione del primo versetto del Sal 22 che drammaticamente rompe il suo
silenzio per l’ultima volta?
Così sarebbe se questa domanda che apre il famoso salmo fosse rimasta senza risposta.
La voce che questa volta risponde (vedi le due precedenti in Mc 1,11 e 9,7) non viene dal
cielo, bensì da sotto la croce. Gesù è riconosciuto Figlio di Dio, cioè diverso da qualsiasi
altro uomo, dal soldato straniero che ha comandato il drappello che lo ha messo in croce.
Questa dinamica di riconoscimento ad opera di stranieri non è nuova, e ci obbliga a
questo punto a riaffermare quanto abbiamo già avuto modo di dire: è da fuori che può
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