You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
4.10 La stanza celeste di Khaled<br />
di Andrea Zanuso<br />
“Fatima... Fatima, mia piccola stella del deserto, dove<br />
ti sei cacciata? Dai, vieni fuori che dobbiamo tornare<br />
dalla mamma, vieni Fatima! Fammi vedere i tuoi<br />
occhietti che brillano come le stelle... vieni mia<br />
capretta...vieni.”<br />
Fatima non riusciva a trattenere i risolini nel sentire il<br />
suo papà che la coccolava con quelle parole dolci e<br />
piene di amore: allora si faceva vedere per essere<br />
rincorsa. Lui l’afferrava per i fianchi e la gettava in<br />
aria per riprenderla con forza, ma con dolcezza,<br />
caricandosela sulle spalle. Gli aromi delle erbe<br />
selvatiche che infestavano il terreno vibravano<br />
nell’aria secca e vetrosa, e penetravano nel profondo<br />
del loro corpo provocando sensazioni di piacere e di<br />
armonia. Fatima era felice di sentire l’odore del suo<br />
papà che le ricordava la salvia e l’incenso, il sapone<br />
all’olio d’oliva appoggiato nel lavandino della loro<br />
piccola casa, ma anche il suo modo di ridere e la sua<br />
voce rotonda, pastosa e penetrante. Aspettavano<br />
sempre il tramonto per ritornare a casa. E quando il<br />
sole incominciava a cadere a precipizio nel mare per<br />
placare la sua eterna sete, papà Khaled lanciava alcuni<br />
fischi al cane che era sempre con loro nelle lunghe<br />
scampagnate, e quello riappariva dal nulla, come un<br />
fantasma, saltellando e scodinzolando.<br />
Fatima era cresciuta aiutando la mamma nei lavori<br />
domestici, preparando il cuscus, l’hummus con i ceci<br />
126