vol1 - Pagine Ribelli

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ma camminava sicura e spedita senza tanto guardarsi attorno. Eppure dentro di sé era un vulcano in eruzione che vomitava tutto quello aveva tenuto dentro da troppo tempo. Quel giorno le sembrava diverso, nuovo e sereno nonostante i nuvoloni macchiassero il cielo e nascondessero continuamente il sole. Ad un certo punto guardò l’orologio e fu scossa dal pensiero di arrivare in ritardo perchè non voleva farli aspettare. Eccoli! Come sempre affollavano il bar prima di rientrare e di darsi il cambio. Si avvicinò ai giovani soldati perché sapeva che la stavano aspettando e che le avrebbero lanciato languidi sguardi e complici sorrisi. Lei, come loro, conosceva l’odore della guerra, il sapore del sangue, lo sguardo dei nemici da uccidere, la tragedia dei sopravvissuti, la disperazione di chi ha perso la casa, la gente del suo sangue, i sogni dell’infanzia… il proprio futuro. Il giorno dopo i giornali riportarono la foto di una giovane ragazza senza trecce e con grandi occhi neri e docili: indossava una tuta blu con un nastro verde annodato sulla fronte. Il suo nome era Fatima Radwan ed era l’autrice dell’attentato che aveva ucciso sette giovani soldati e ferito altre dodici persone. L’articolo spiegava che era figlia del miliziano Khaled Radwan, catturato durante una missione segreta, e ucciso durante un dubbio tentativo di fuga dal carcere. Era inoltre vicina di casa di un’altra martire di Jabalya, morta anni addietro in un altro attentato. 136
In quei giorni una mano amica e pietosa portò quella pagina del giornale, assieme a dei gigli, sulle macerie di una casa di Jabalya, dove si poteva vedere il muro celeste di una stanza ancora intatto con macchie di color ruggine e rosso marrone. Altre mani, tremanti e consumate dal dolore, deponevano mazzi di fiori sulla terra fresca delle tombe dei giovani soldati morti nell’attentato, mentre centinaia di ragazzini nati senza futuro e pieni di rabbia e di odio, tiravano pietre contro i tank che ancora una volta erano ritornati nelle vie del loro quartiere. E i giovani soldati con la stella a strisce azzurre, addestrati alla guerra ed educati a difendere la loro democrazia, i loro diritti e il loro futuro, ancora una volta aprirono il fuoco. Verso il nemico. Classifica finale del concorso Sezione Poesia inedita 137 Indice
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Pagine Ribelli Pagine Ribelli nasce
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Indice PAGINE RIBELLI 2 PREFAZIONE
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4.6 LA MIA GENOVA 114 4.7 IL TESTAM
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Gli onori disonorano. Il titolo deg
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1. Poesia Inedita 1.1 Gabbiano di L
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1.3 La luna di Alessio Casari I rit
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1.5 Strana società di Piero Baroni
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che alle prime piogge viene cancell
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di paura e sabbia, vedo il mio sang
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1.9 Manifesto degli Internauti dell
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[menare le mani.] Credo nei miei fi
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2. Racconto Inedito 2.1 Aggrappate
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dall'angoscia del futuro; da paure
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2.2 La moglie del pescatore di Brun
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La signora restò in silenzio, senz
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volta, io capii subito che il segui
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attimo e poi riprese il suo passo.
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“La procedura lo consente… Non
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Dopo due ore, il magistrato in aula
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- Allora, che combini? Fai la festa
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Frontal, Prazene, Felison, Minias e
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sono ancora in corso, ma ancora non
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sentimenti si portano dietro. Un or
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Lo vedevo in cima alla vetta di una
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forse a illudermi che un giorno, do
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2.6 L’ultima pallottola di Aldo A
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vivere di salvarsi; il silenzio tor
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Ad un metro dal bosco , dalla salve
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2.7 Prima follia di Anna De Castigl
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aliena; quella che ti guardava come
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Passai una mano interiore sugli occ
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2.8 La porta dell’infanzia di Ant
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napoletana avvolta in un panno di l
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sospiro: ”Ninì, forse è arrivat
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Mi mostrarono il cappello che il no
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2.9 2 Agosto di Vanes Ferlini A Bol
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così la signora dai capelli bianch
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cuore. Osvaldo si avvicinò. Lo ved
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Dopo pochi mesi, in prossimità del
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scappato da qualche ricovero, ma no
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mi saluta con le mani e lo sento ri
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piccola Maria, che ormai faceva par
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