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vol1 - Pagine Ribelli

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2.2 La moglie del pescatore<br />

di Bruno Bianco<br />

Liberamente ispirato alla canzone “Il pescatore” di<br />

Pierangelo Bertoli.<br />

L’ utilitaria accostò al lato della strada, proprio sotto il<br />

cartello che indicava l’inizio del centro abitato. Sotto<br />

il sole cocente di mezzogiorno, Mario scese dall’auto<br />

e guardò l’incrocio; non riusciva a ricordare se al<br />

bivio dovesse andare a destra o a sinistra, però aveva<br />

in mente le parole del padre: "Dal bivio riuscirai già a<br />

vedere la casa bianca con le imposte verdi e un<br />

rigoglioso pino marittimo sul davanti". Mario la<br />

riconobbe subito; risalì in macchina e svoltò a<br />

sinistra.<br />

Nei suoi occhi l' immagine del padre, coricato sul<br />

letto, con un ultimo flebile alito di forza, e le sue<br />

parole: "È giunto il momento che tu conosca tua<br />

madre". Pensare che durante tutta la vita gli aveva<br />

sempre ripetuto: "Tu non devi cercare tua madre, non<br />

devi nemmeno mai pensare a lei". E Mario aveva<br />

obbedito fino in fondo; non aveva mai cercato di<br />

scoprire chi fosse sua madre e soprattutto perché 43<br />

anni prima il padre avesse improvvisamente<br />

abbandonato la moglie, il suo lavoro di pescatore, il<br />

suo paese in riva al mare e si fosse portato via il<br />

figlioletto così piccolo. Per tutti questi anni aveva<br />

cercato di non pensare a sua madre e quelle poche<br />

volte che non vi era riuscito era sempre stato invaso<br />

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