vol1 - Pagine Ribelli

scappato da qualche ricovero, ma non sono cose di
cui mi devo interessare ... o sì?
“Scusi”, chiedo quasi per rompere il silenzio, “sa che
ore sono?”
“Manca poco alla mezzanotte”, mi risponde senza
guardarmi e quasi stupito della domanda. “Scusi, sta
aspettando un treno?”, insisto
“Sì, c'é un treno a mezzanotte.”risponde
“È da molto che aspetta?” chiedo
Il vecchio sorride e volge il suo sguardo verso di me
mentre sento un brivido percorrermi la schiena. “Se é
molto che aspetto?” mi dice, “pensi che sono venuto
qua questa mattina... allora ero molto giovane..”
Io penso che sia un po’ matto o forse un po’
sclerotico, ma lui continua: “mi avevano portato qui i
miei genitori, perché prendessi un treno, non aveva
importanza quale, purché lo prendessi, vedevo che
ogni tanto ne passava uno, sapesse quanti ne ho visti,
trainati da locomotive a vapore, poi a carbone, poi
elettriche, poi... vagoni blu, marrone, verdi. Quanti
volti ho visto affacciati ai finestrini. Ricordo una
ragazza sorridendomi mi invitava a salire, ma io non
ero sicuro che quello fosse il mio treno e così... altre
volte gruppi di ragazzi, militari, qualche vecchia, oh,
se ne ho visti di volti e tutti mi invitavano: “Dai, vieni
su, sali sul treno, vieni.” Ma io non ero sicuro che
fosse il treno giusto!”
Il suo sguardo ritorna a fissare il vuoto, io rimango
così un po' esterrefatto, penso ancora che sia un po'
pazzo ma rimango affascinato dal suo parlare. Ritorna
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