vol1 - Pagine Ribelli

inosservati, come la stessa pioggia, così intensa e
battente, che confondeva ogni cosa e ogni
riferimento. Dopo qualche ora di navigazione le
nuvole iniziarono a precipitare sbattendo il cielo
sull’acqua salata che diventava sempre più grigia e
cupa. Le onde si accavallarono e si incresparono
formando gorghi e mulinelli, saliscendi sempre più
ripidi con schiume che orlavano e tratteggiavano
l’orizzonte sbrancato, sfilacciato, di un colore bianco
che si rimodulava continuamente in altri colori freddi
e metallici, or grigi ora neri, or bianchi e blu che
sembravano dipingere precipizi oscuri e minacciosi di
un baratro senza fine. Nonostante la tempesta
l’imbarcazione puntò a nord, verso Cipro, nella
direzione di punta Akrotiri. Non passò neanche
mezz’ora che il vento cominciò a sibilare, a urlare, a
strigliare l’acqua strappandola dal dorso delle onde
sempre più sbrecciate, eccitate, sbattendola addosso
alle vele e agli uomini che si muovevano allungando
continuamente le mani per attaccarsi saldamente a
qualsiasi appiglio, come fossero ciechi e incapaci di
camminare. I loro occhi erano fessure che spiavano il
ventre delle onde, i turbinii del vento, la saliva
schiumosa dell’acqua che piroettava tra lugubri e
impietosi rantoli, ma il cuore di Khaled non ebbe
alcun sussulto: era ancora nella piccola stanza celeste
dove gli occhi di Jamila illuminavano la notte
inebriandolo di piacere e di felicità. E Fatima e
Youssef dormivano rapiti dai sogni profondi
dell’infanzia nella loro casa che sapeva proteggerli e
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