vol1 - Pagine Ribelli

e il sesamo, il makluba con il pollo bollito e le verdure
fritte, i dolci come la baklawa o il pane helbah con il
fieno greco, e assieme canticchiavano vecchie canzoni
aspettando il rientro dal lavoro di papà Khaled.
Quando rientrava gli stava vicino e si divertiva a farsi
raccontare com’era il mondo a lei sconosciuto che si
estendeva al di là della grigia muraglia di cemento.
Il fratellino Ahmed Youssef, era arrivato in un
momento difficile per i suoi genitori, ma nonostante
la difficoltà di trovare lavoro e le rinunce e
ristrettezze, tutti gli volevano bene. Fatima lo
accudiva con amore facendolo giocare quando la
mamma era fuori per la spesa o impegnata nelle
faccende domestiche.
Negli ultimi tempi suo padre era costretto a cambiare
continuamente lavoro per l’inasprirsi degli scontri tra
i miliziani di Hamas e le rigide regole imposte dai
soldati che avevano reso difficile, se non impossibile,
ogni movimento oltre i lunghi muri di cemento.
A volte neppure rientrava a dormire perchè doveva
superare tre o quattro posti di blocco, e spesso i
soldati lo tenevano fermo delle ore per interrogarlo
sui suoi spostamenti costringendolo a pernottare
fuori casa per ritornare per tempo al lavoro.
Quando non rincasava la mamma diventava nervosa
e impaziente con lei, con Youssef e con il mondo
intero. Molte volte Jamila rivedeva il suo Khaled
dopo alcuni giorni e anche una settimana, ma quando
rientrava metteva sulla tavola i shekel che aveva
guadagnato permettendole così di comprare
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