vol1 - Pagine Ribelli

aliena; quella che ti guardava come se avesse sempre
male ai piedi; quella che apparteneva alla privilegiata
categoria delle persone che hanno sempre ragione; quella
che, nell’ampio spettro delle sue letture, non aveva mai
trovato un solo capitolo dedicato al “doppio gioco”...
Così per lei ero sempre e comunque la sola allieva che
non l’aveva mai delusa, la più dotata e la più volonterosa.
Sentivo che la mia ribellione doveva partire prima di
tutto da lei; da lei che mai e poi mai, si era sforzata di
immaginare il perchè dei miei voti brillanti; da lei, che
non si era mai accorta che mi offrivo di spolverarle la
cattedra, solo per riuscire ad aprire il cassetto che
nascondeva i testi delle verifiche...
Se nemmeno la Professoressa Viviani, che più di ogni
altro diceva di preoccuparsi per me, aveva avuto il
coraggio di guardare oltre l’idea che il mondo aveva di
me, significava che nessuno avrebbe mai potuto
conoscermi e, soprattutto, che nessuno avrebbe potuto
perdonarmi. Ecco perchè non avevo dubbi: odiavo il
mondo intero, ma sopratutto, odiavo lei.
Andai a trovarla per informarla che sì, ero già primario,
come lei aveva immaginato.. Sì, non avevo perso tempo.
Sì, avevo avuto grandi soddisfazioni...
La professoressa Viviani era commossa all’idea di
rivedermi, me lo disse lasciando traballare la sua
voluminosa capigliatura di un tempo, che lasciava ora
allo scoperto pezzetti rosati di cuoio capelluto.
L’aria della sua casa sapeva di libri e di cera per
pavimenti. Mi offrì, con una disgustosa lacrima agli
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