vol1 - Pagine Ribelli

3.6 Piccoli fiori
di Gianni Fassina
Nagler si sveglia alle sette in punto come ogni
mattina. Puntuale, senza sveglia, che d'altronde non
possiede.
Si stiracchia, si alza.
Apre la finestra per cambiare l'aria della notte.
Raggiunge la porta del bagno.
Si ritrova in un corridoio stretto e lungo
completamente tappezzato di vecchie fotografie.
Innumerevoli volti un po' scoloriti sembrano
osservarlo: sono suoi ritratti da piccolo, istantanee di
famiglia, immagini dei suoi genitori il giorno del
matrimonio.
Le pareti altissime ai lati si trasformano, con la
velocità di un battito di ciglia, in scaffali zeppi di
migliaia di volumi.
“Sto ancora dormendo e sognando” pensa.
S'incammina lungo la galleria, esaminando ogni cosa
meticolosamente, con l'attenzione viva del cacciatore.
Libri di storia, filosofia, arte riempiono le scansie.
Romanzi, raccolte di poesie, biografie di uomini
famosi e ignoti sembrano fissarlo con occhi nascosti
sotto la polvere.
Su di un palchetto più in alto, seminascosto da vecchi
vocabolari, intravede un elegante volume con
un'effigie dorata sul dorso. È un serpente e disegna la
lettera N.
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