BESTIE DA DISPIACERE racconto di Maurizio ... - Exclusion.net

esistenziale. Una volta era
soprannominato “l’astronauta” perché
parlava di marziani, Nato e Nasa, e
intratteneva gli ascoltatori incantandoli
con rime sciolte e astrazioni poetiche,
qualcosa di inscritto dalla lettera del
veggente di Rimbaud faceva capolino
nelle sue parole guadagnandogli una sorta
di ammirazione, non senza che lui ne
fosse consapevole. Questo Lazarillo che è
alla guida di nessuno, in pieno accordo
con il tema picaresco della fame si dà da
fare per soddisfare la propria golosità,
toccando ogni giorno varie fonti di
rifocillamento: i datori di lavoro, una
benevolente vecchia vedova, il rude
proprietario di una trattoria, il giovane
gestore di un pub. Ha un rapporto intimo
col quartiere che lui ripaga con la sua
infinita dolcezza, da bravo poeta sa
fingere la fame, la sete e le avversità che
gli fanno già copia, mai patetico, mai
brutale, la mattina forgia suole di vento e
la sera mette a punto i capricci della sua
sorte insieme all’angelo canino. E’ un
duro, dove un altro sarebbe già al tappeto,
lui si gratta. A volte è insopportabile,
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