BESTIE DA DISPIACERE racconto di Maurizio ... - Exclusion.net

A me sembra che stia benissimo, è pieno di energia e di
salute, ma quando l’infermiere cerca di spiegargli che non
deve muoversi troppo se no si apre la ferita, il ragazzino
piagnucola e riprende a lamentarsi.
“Addò sta, ’a mamma mia?”
Ha l’aria di quei ragazzi viziati e prepotenti con le madri ai
loro piedi, e vorrei dirgli di stare zitto perché mi fa venire il
mal di testa. Ma a un tratto arriva una folla: madre, padre,
fratelli, zie, cugini, un poppante in braccio a una donna
anziana vestita di nero, e circondano il letto del ragazzino.
Sto ripiombando nel torpore, ma ora il senso di leggerezza è
sparito, e sento un dolore sordo che batte in una vena della
mia testa e cresce. Se questi qui a fianco se ne andassero!
Mi arrivano frasi spezzate, che cerco di non sentire. Il
ragazzino frigna petulante, dice che lui in ospedale non ci
vuole stare, esige fumetti e patine fritte.
“Dotto’, ma se le può mangiare ’e patatine?”
Non sento la risposta dell’infermiere, ma solo la voce di
quella che forse è la madre del ragazzino.
“Ue’, Gesù mio, dutto’! E mo’ a chisto che ci può fare un
poco di coca-cola? Allora ’stu figlio mio adda murì ’e sete?”
Di colpo mi rendo conto che anch’io ho la gola rasposa per
la sete, ma mi ricordo anche che mi hanno detto che non
posso bere fino a stasera. O l’ho sognato? Sono sicuro che al
ragazzino a fianco, appena l’infermiere se ne andrà, gli
daranno da bere la coca-cola di nascosto: ma io no, non
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