BESTIE DA DISPIACERE racconto di Maurizio ... - Exclusion.net

La camerata dell’ospedale non somiglia a un luogo di cura.
Su un tavolino di fòrmica e di metallo il ragazzino e un
uomo dall’aria sbruffona stanno giocando a carte. Lo
sbruffone spiega al ragazzino i segreti del tressette, ma
quello vuole solo giocare a scopa e vincere. Ogni volta che
gioca con me e per caso vinco io mi guarda e scuote la testa
disgustato e sospettoso, come se avessi barato.
Mentre giochiamo, un vecchio magro che sta nell’angolo di
fronte a noi a volte si lamenta, ma il suono che esce fuori
dai suoi polmoni somiglia più al richiamo di certi venditori
ambulanti che a un lamento: non si capisce se è
un’invocazione, una canzone o un pianto che finisce
regolarmente in uno sghignazzo. Il vecchio è incontinente, e
forse a causa dell’età o forse a causa dell’operazione, la fa
nel letto a tutte le ore. Tra lui e gli infermieri si è stabilito un
bizzarro rapporto: il vecchio chiama senza stancarsi, a voce
altissima, lamentandosi che non lo puliscono; l’infermiere di
turno arriva e lo minaccia che se lui se la fa di nuovo sotto,
lo lascia in quella schifezza tutta la notte; allora il vecchio
sghignazza, soffocandosi dal ridere fino a sputare muco, e
prende in giro l’infermiere dicendogli che è costretto a
cambiarlo perché se no non gli danno lo stipendio. I due
litigano o fingono di litigare in continuazione, e a volte
l’infermiere lo prende in giro.
“Ma comme, si’ vivo ancora? Te vuo’ decidere a murì?”
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