BESTIE DA DISPIACERE racconto di Maurizio ... - Exclusion.net

fondo, insinua bonario il buon senso degli esperti ben
pagati, che pretendiamo, potrebbe sempre andare peggio,
tutto sommato qua ci si arrangia, e non si dice sempre che
chi si contenta gode?
Ma io non ho mai visto godere qualcuno che si è accontentato,
e i proverbi sono tradimenti.
Qui l’odore di candeggina o lisoformio si mescola al vapore
umido e all’odore dei cibi casalinghi che i familiari portano
a chi può mangiare: peperoni fritti con i capperi e le olive,
maccheroni con il ragù, e banane e pesche che maturando
riempiono la camerata di profumo. Forse qui solo io, per
una strana forma di ascesi o forse di inutile egualitarismo,
mangio il cibo dell’ospedale: è lo stesso motivo che mi
spinge a non aprire i libri sul comodino e a leggere i fumetti
del ragazzino? Non lo so, ma mangio il cibo dell’ospedale
senza sacrificio e senza disgusto: la pastina in brodo
vegetale, il fantasma di merluzzo semibollito con il
pomodoro crudo, la mela cotta senza sapore: e uso paziente
le ridicole posate di plastica.
Il vecchio scheletrico di fronte peggiora ogni giorno di più,
ma ce n’è un altro in fondo alla camerata che è dato ormai
per spacciato. Questo sta zitto per intere giornate, forse
inebetito dai sedativi, ma quando a un tratto si risveglia, la
sua voce lacera da un capo all’altro lo stanzone, e passa
come un colpo di frusta sui letti: con una violenza e una
forza che non si immaginerebbero in quel corpo piccolo, il
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