BESTIE DA DISPIACERE racconto di Maurizio ... - Exclusion.net

Intendiamoci, non è così tragica, virata a nero, cupa, in
ospedale si ride anche, ma l’ironia va sotto un codice
particolare, da malato a malato, non sopporta intrusioni
esterne, queste, quando ci sono, hanno il sapore delle cose
succedanee.
Durante la mia seconda esperienza ospedaliera ho capito
meglio questo concetto di, chiamiamolo così: è cosa ‘e
niente, dio pensa, anche perché al suddetto concetto se ne è
aggiunto un altro: e dai, ridiamoci su.
Mi sono rotto il naso e uno zigomo cadendo dalla moto.
Adolescenza passata ncopp’ a na rota, su motorini truccati, e
poi vado a cadere, in piena tranquilla maturità, scivolando
da cretino perché come un principiante, tiro il freno
anteriore sul bagnato.
Tra l’altro, l’unica volta in cui non portavo il casco.
Operazione di tre ore, e fasciatura stretta su tutta la faccia.
Ecco, il momento più deprimente è stato al risveglio, dopo
l’operazione, ma non tanto per lo stato di prostrazione ma
perché si sono avvicinati al mio capezzale alcuni volontari
incaricati di portare opera di conforto ai malati.
Responsabile di questo attentato alla mia salute spirituale,
l’ho saputo dopo, sono state le teorie di Pack Adams. Un
inciso, so davvero poco su lui, magari è una teoria sensata,
magari è vero che l’ironia è un metodo di cura come gli
altri.
Cioè, io adesso non so che i miei assistenti fossero cattivi
discepoli, poco preparati o ancora, cattivi comici, ma ho
vissuto i loro sforzi per farmi ridere con dolore.
Per loro e per me.
Avevano un sorriso stampato sul volto assolutamente
innaturale e con questo ghigno si avvicinavano al mio letto
per consolarmi. Ho tentato di non farli avvicinare, ma
siccome avevo la faccia fasciata, mi risultava difficile
parlare, o esprimere un dissenso visibile, e allora un
volontario, il più spregiudicato di tutti, ha attaccato
discorso, e ha cominciato a fare lo spiritoso, per raccontarmi
cose comiche e leggere, o altre storie sulla vita fuori
l’ospedale, una vita che dovevo assolutamente riconquistare,
guarendo al più presto.
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