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BESTIE DA DISPIACERE racconto di Maurizio ... - Exclusion.net

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mentale necessaria per sostenerlo. ” Sono alcune frasi che<br />

ho sentito in ospedale, adesso non sono così filologico, le<br />

ricostruisco a memoria.<br />

Non ricordo neanche bene chi le ha pronunciate, credo<br />

sinceramente che siano piccole lezioni <strong>di</strong> vita, molto<br />

sensate: forse, il nucleo attorno al quale si dovrebbe<br />

muovere il concetto (lato) <strong>di</strong> sanità (igienica, mentale,<br />

ospedaliera).<br />

L’ospedale è in fondo un po’ come l’amore, ti fa toccare<br />

cose primor<strong>di</strong>ali, ma (l’ospedale) in più legittima, ed<br />

accoglie e rende sensate, anche quelle brutture umane che la<br />

società ha, invece, messo da parte. Cosa ti chiedono in<br />

fondo i me<strong>di</strong>ci per accertare il tuo recupero fisico dopo<br />

un’operazione: hai fatto l’aria? Sei andato <strong>di</strong> corpo? Detto<br />

da un me<strong>di</strong>co a un malato, l’aria del tuo intestino non ha<br />

nulla <strong>di</strong> ironico, non c’è goliar<strong>di</strong>a spicciola, né aria<br />

barzellettiera. Anzi, al contrario, c’è attesa <strong>di</strong> vita, come<br />

quando ero neo papà e stavo attento ad ogni soffio d’aria <strong>di</strong><br />

mio figlio.<br />

O come quella volta, nella mia seconda esperienza<br />

ospedaliera, quando mi trovai a soccorrere il mio vicino <strong>di</strong><br />

letto che <strong>di</strong> notte era caduto, sbattendo la testa. Alle quattro<br />

<strong>di</strong> notte non c’era nessuno, tranne un infermiere, nemmeno<br />

tanto esperto che gli fece il massaggio car<strong>di</strong>aco, mentre io,<br />

non so perché, tenevo la mano al moribondo. Se ne stava<br />

andando, la mano era fredda e la faccia bianca, finché il<br />

moribondo non si riprese e cominciò a vomitare. Il vomito<br />

era una specie <strong>di</strong> sbuffo vitale <strong>di</strong> un vulcano. Mi macchiò<br />

anche, ma per la prima volta in vita mia non ne fui scosso né<br />

<strong>di</strong>sgustato.<br />

Ero entrato in una <strong>di</strong>mensione nuova: sarà amore? Una<br />

sottospecie? Una sopraspecie?<br />

Adesso, questo paragone, tra ospedale e amore, mi rendo<br />

conto, fatto da una persona sana, può essere fasti<strong>di</strong>oso,<br />

soprattutto verso chi invece ora è in uno stato <strong>di</strong><br />

prostrazione. Ma provo a insistere e argomentare<br />

In alcuni momenti della mia vita (sana), non<br />

necessariamente durante momenti <strong>di</strong> tristezza, ma,<br />

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