Il Guado dell'Antico Mulino - Aprile 2010 - Sanpietroingu .net

Adesso puntiamo su Conegliano; qui sarà dura
perché dobbiamo cercare una sola tomba nel
cimitero (presumo grande) di questa città. Due
chilometri e ci siamo persi di nuovo. E’ tutta una
rotonda e mia fi glia dice “meglio che andare in
giostra”. Continuiamo a girare in tondo, ma alla
fi ne ritrovo la statale e trovo anche Conegliano.
Quello che manca è soltanto il cimitero e allora
chiedo. Non ci crederete, ma mi imbatto in un
altro extracomunitario, una donna questa volta,
che gentilmente mi dice di girare in “tondo”…
come non lo avessimo già fatto abbastanza.
Ringrazio e saluto, sembrava una matriosca
russa di quelle che colleziona mia moglie, ma alla
fi ne ecco fi nalmente il cimitero San Giuseppe di
Conegliano.
Come supponevo è grande, ma non da
scoraggiarci; entro e mi guardo attorno, tanto
vale chiedere subito e trovo questa volta un
signore italiano che però come gli altri, secondo
me, non capisce molto cosa sto cercando. Vado
comunque nella direzione che mi ha indicato ma
ci credo poco, infatti mi si presenta davanti un
“campo” di …suore, tombe tutte uguali sì, ma
…niente soldati.
Dopo più di mezz’ora senza risultati ritrovo il
solito signore questa volta assieme al fi glio (o
nipote). E’ lui adesso che mi chiede, e a me viene
voglia di mandarlo nel “campo” delle suore a
vedere se trova lui un pilota inglese della prima
guerra mondiale in mezzo a tante povere sorelle.
Non è però nè il caso né il luogo per fare dello
spirito, anche perché fa caldo, il tempo passa e
loro a dire il vero sono molto gentili e disponibili.
Mi parlano di un custode che dovrebbe essere
presente e che sicuramente dovrebbe sapere,
ma se non trovo una tomba “ferma”con il nome
in mano, fi guriamoci se trovo un tizio che non
conosco…presumo in movimento!
Basta così, torniamo a casa, forse l’inglese che
cerco lo hanno portato via…eppure avevo la
sensazione che fosse ancora qui. Siamo ormai
vicini all’uscita quando sento correre dietro di
me, è il fi glio (o il nipote) del signore di prima,
mi dice che ha trovato il custode…penso non sia
quel che cerco ma è sicuramente un passo avanti.
E’ così gentile che mi accompagna pure, me lo
indica, lo raggiungo, gli mostro una foto di come
si presenta di solito la sepoltura che mi interessa,
pag. 18
lui gira sui tacchi e mi dice: “Venga con me”.
Venti metri, non di più, giriamo l’angolo di una
cappella, ci sono due sepolture che sanno di …
antico, una… è quella che cerco!
Il sottotenente William George Francis morto il
10 marzo 1918 abbattuto oltre le linee nemiche
venne sepolto dagli austriaci a Conegliano . In
cambio della foto della sua tomba, il mio amico
inglese ha trovato le tre righe comparse in un
giornale inglese dell’epoca in cui si annunciava
la sua prematura scomparsa. Vi era scritto
anche: già membro del contingente dei cadetti
di Southport viveva ora con lo zio nel vicariato di
Banks, aveva 19 anni.
Conegliano “San Giuseppe”
Tomba del Sot. Ten. William George Francis
L’armistizio chiesto dagli Austroungarici, come si
sa, venne fi rmato nel pomeriggio del 4 Novembre
1918. Due giorni dopo, il 28° squadron si ritirava
da Limbrega a Sarcedo e il 66° da Arcade a San
Pietro in Gù.
Durante il periodo fra Marzo 1919 e Gennaio
1920 tutti gli squadrons inglesi che operarono
sul fronte italiano vennero sciolti.
Il 66° Squadron chiudeva la sua campagna in
Italia con:
19 caduti o presunti tali.
26 prigionieri di guerra
12 caduti in incidenti
38 uomini decorati
Soltanto in Italia: 7560 ore di volo con circa 196
aerei nemici distrutti.
E arriva l’estate, siamo al mare e le previsioni
dicono pioggia anche per il pomeriggio. Metto