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Il Guado dell'Antico Mulino - Aprile 2010 - Sanpietroingu .net

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documentazioni discordanti.<br />

Ne ho quindi parlato con Piersilvio Brotto,<br />

conosciuto durante la sfi lata di carnevale (per<br />

la cronaca questo momento è immortalato nel<br />

fi lmato del carnevale 2008), e quindi la ricerca si<br />

è uffi cialmente avviata.<br />

Era il mese di settembre 2008 quando Piersilvio<br />

mi diede in prestito un libro: “Tesori della<br />

Postumia”. <strong>Il</strong> libro ricostruisce, attraverso<br />

una documentazione fotografi ca di reperti e<br />

monumenti, la romanità delle zone interessate<br />

dal percorso della via Postumia, creandone un<br />

quadro completo.<br />

Ero partito con l’idea di pensare solo alla strada<br />

e solo per quanto riguarda il tratto relativo<br />

alla nostra zona, ma a questo punto mi sono<br />

immediatamente reso conto che la cosa sarebbe<br />

stata alquanto limitativa, infatti una strada<br />

normalmente viene utilizzata dall’uomo per<br />

facilitare lo spostamento di persone e merci fra<br />

due o più luoghi. <strong>Il</strong> soggetto di cui ci si deve<br />

occupare in una ricerca di questo tipo, quindi,<br />

non è la strada in se, ma l’uomo. Consideriamo<br />

che è coinvolta la storia di un determinato luogo,<br />

o meglio, insieme di luoghi, visto che la strada in<br />

questione ne collegava molti.<br />

Ecco le prime notizie, per me all’epoca ancora<br />

sconosciute: la strada è stata costruita nel 148 a.C.<br />

per ordine del console Spurio Postumio Albino<br />

e collegava Genova con Aquileia, attraversando<br />

tutta la Pianura Padana. Lo scopo era, come per<br />

quasi tutte le strade romane, prevalentemente<br />

militare.<br />

pag. 49<br />

Queste informazioni per me erano già un buon<br />

punto di partenza, anche se mi risultava ancora<br />

oscuro l’utilizzo: cosa signifi ca “prevalentemente<br />

militare”? Presumibilmente serviva a spostare<br />

truppe da est ad ovest e viceversa, ma per quale<br />

motivo? E qual era il percorso di questa strada<br />

nella nostra zona? Questi ed altri interrogativi mi<br />

si accavallavano nella mente. <strong>Il</strong> libro rispondeva<br />

alle mie prime domande, cioè data di costruzione<br />

e percorso approssimativo, ma apriva altri<br />

interrogativi che a loro volta richiedevano ulteriori<br />

ricerche per venire risolti.<br />

Ecco che quindi, già alla partenza, mi sono<br />

trovato a dover allargare il campo di ricerca,<br />

sia per quanto riguarda l’estensione geografi ca<br />

che per quanto riguarda l’estensione temporale.<br />

In pratica ho deciso di partire dalla preistoria<br />

per aver chiara l’evoluzione storica ed anche<br />

paesaggistica dell’ambiente nel quale si è inserita<br />

la via consolare. Per quanto riguarda l’estensione<br />

geografi ca ho deciso di coprire tutto il Ve<strong>net</strong>o<br />

per avere un quadro più chiaro e completo di<br />

com’era inserita la via Postumia nell’ambiente<br />

storico della zona, anche se in questa sede<br />

vedremo in linea di massima solamente la parte<br />

che ci riguarda più da vicino, diciamo il tratto<br />

Vicenza-Cittadella.<br />

A questo punto (ma ne parleremo diffusamente<br />

in seguito) ho dovuto avvalermi di altri libri ed<br />

anche contattare un’associazione archeologica.<br />

Ne sono uscite cose interessanti, come anche<br />

ritrovamenti (alcuni inediti, cioè non ancora<br />

riportati nelle carte archeologiche) di materiali di<br />

origine romana nella nostra zona.<br />

Nei prossimi numeri della rivista vedremo l’evolversi<br />

della ricerca, così come scopriremo che proprio<br />

la nostra zona è la meno documentata dagli<br />

studiosi della via Postumia: dovevo immaginarlo<br />

che la ricerca sarebbe stata una bella gatta da<br />

pelare!<br />

Ad ogni modo continuate a seguirmi e se<br />

conoscete qualcosa d’interessante inerente la via<br />

Postumia non esitate a contattare me o Piersilvio<br />

Brotto in quanto ogni apporto di conoscenza è<br />

prezioso.

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