Il Guado dell'Antico Mulino - Aprile 2010 - Sanpietroingu .net
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era proprio stufa di quella tranquillità, era stufa<br />
del lamento di quell’uccellaccio, che proprio la<br />
irritava, era stufa di essere disturbata dal brusio<br />
dei canti degli gnomi mentre lei preparava le sue<br />
pozioni magiche. Era stufa ed invidiosa. Era stufa<br />
dell’armonia del villaggio, era stufa di non riuscire<br />
mai a prendere una piuma di Notabella che le<br />
sarebbe servita per il suo elisir di bellezza. Vermicella<br />
aveva capelli ispidi, lunghi e aggrovigliati come<br />
serpenti spaventati, un naso lungo e ripiegato<br />
all’ingiù, con due grossi peli che le uscivano dalle<br />
narici, occhi piccoli e violacei, due grandi nei sulla<br />
guancia destra. Vestiva sempre con abiti verdi, che<br />
le consentivano di mimetizzarsi nel bosco e nella<br />
radura e spiare gli gnomi e gli animali del bosco.<br />
Si era col tempo però affezionata a quel colore,<br />
tanto da avere anche pigiami verdi, pantofole<br />
e berretti color del muschio, amuleti e collane<br />
brillantati di fi nti smeraldi. Perfi no il cibo che<br />
mangiava era verde: zucchine, cavoli, insalata e<br />
sedano, carne di drago, di serpente, di ranocchio,<br />
pasta al pesto, peperoni e mandarini verdi. Ed era<br />
diventata così maniaca del verde che cucinava<br />
solo in pentole verdi, usava per le pozioni solo<br />
mestoli verdi, si asciugava le mani in asciugamani<br />
verdi, si copriva le spalle con scialli verdi. Era così<br />
irritata da tutti gli altri colori, ed in particolare da<br />
quelli sfavillanti di Notabella, che decise di punire<br />
il dolce usignolo privandola del dono più bello<br />
che il Signore avesse potuto farle, la voce.<br />
Frugò tra tutti i suoi polverosi libri dalle grossi<br />
copertine verdastre, ribaltò la biblioteca, spostò<br />
manuali e cartacce dagli scaffali in pietra, ma<br />
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alla fi ne trovò la formula magica. Aspettò la<br />
mezzanotte e, seguendo le istruzioni alla lettera,<br />
aprì la fi nestra, scostò la tenda a pois verdi, guardò<br />
la luna, e quando l’uccello stava proprio al centro<br />
di essa, recitò: “Per la mia tranquillità e serenità,<br />
il canto della giovane usignola sparirà, per la<br />
mia tranquillità e serenità, il becco della giovane<br />
usignola mai più si aprirà, per la mia tranquillità<br />
e serenità, il colore della giovane usignola verde<br />
muschio diventerà…”<br />
Nel momento in cui Notabella spostò la sua rotta<br />
di volo e uscì dall’astro notturno, le sue piume<br />
cominciarono a sbiadirsi, a perdere lucentezza,<br />
ad acquisire un colore scuro e poco visibile<br />
nella notte, e mentre tentava di ribellarsi alla<br />
stregoneria, implorando aiuto, urlando di paura,