Il Guado dell'Antico Mulino - Aprile 2010 - Sanpietroingu .net

Il campeggio
Alternativa
di Michele Bravo
Di tanto in tanto mi sorprendo a ricordare la
prima volta che, con un paio di amici, decisi di
trascorrere alcuni giorni di vacanza al campeggio
Alternativa 2 nel Parco Naturale dell’Adamello-
Brenta. Partimmo un pomeriggio d’agosto con
zaini, tenda e tutto il necessario per affrontare
l’esperienza. Percorsa la Valsugana e arrivati
a Trento, seguimmo le indicazioni per Riva del
Garda, prima, e per Madonna di Campiglio, poi.
Dopo aver percorso per intero la Val Rendena
(il cui nome è noto ai più per via dell’omonima
razza bovina che da qui effettivamente proviene),
la salita si faceva più
ripida e con una serie
di curve e tornanti si
arrampicava verso la
Conca di Campiglio.
Sulla destra si
scorgevano i neri
graniti dell’Adamello e
della Presanella; verso
Est, quasi a sfi darli, si
ergeva l’avamposto
più occidentale delle
Dolomiti: il Gruppo
del Brenta. Eccoci
quindi a Sant’Antonio
di Mavignola. Noi non
saremmo giunti fi no a Madonna di Campiglio;
imboccammo piuttosto la stradina secondaria
che lasciatesi alle spalle le ultime abitazioni
del paese scende e viene inghiottita dal bosco
tenacemente aggrappato ai fi anchi della valle.
Guidavo e intanto pensavo: “Dovremo montare
la tenda; e se dovesse piovere?” Ma già mi
accorgevo che questo non rappresentava più
un problema; per la verità tutti i miei crucci
stavano perdendo importanza, come se, curva
dopo curva, li avessimo seminati lungo la strada
che ci aveva condotti fi no a lì. Dal fi nestrino
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aperto entravano odore di muschio, di funghi
e l’umidità del sottobosco che sentivo fredda
sulla pelle e dentro le narici. Tra i rami, dove gli
alberi erano più radi, si intravvedeva il Gruppo
del Brenta incendiato dai raggi del sole della sera
che avevano trovato un varco tra le nubi. Giunti
ormai al fondo della valle il vociare dei bambini
in attesa della cena ci avvertì che al campo c’era
un bel gruppo di amici.
Ahh! C’era anche una tenda libera e la mia
canadese non sarebbe servita. Il vino che
portammo invece sì, e probabilmente non
sarebbe bastato.
Ogni volta che questi bei ricordi vengono a farmi
compagnia, sono accompagnati da sentimenti
di gratitudine e invidia per chi in un passato
ormai non più prossimo diede inizio a tutta
l’avventura.
L’idea del campeggio
Alternativa era nata
nella primavera del
1984, quando tre amici
di San Pietro in Gu
vennero a conoscenza
che la Parrocchia aveva
da poco disdetto il
Cascata di mezzo
preventivato soggiorno
estivo in San Antonio di
Mavignola, comune di
Pinzolo, in località Val
Brenta, e precisamente
nell’appezzamento
di terra denominato Prà della Sega, all’ombra
del maestoso Gruppo delle Dolomiti di Brenta,
dove un tempo era in attività una falegnameria
alimentata dal torrente Sarca di Campiglio.
Il campeggio della parrocchia si era già
attendato per qualche anno in quella località,
facendo scoprire ai villeggianti e ai volontari
che lo allestivano, scorci di rara bellezza, una
natura ancora pressoché incontaminata, acqua
cristallina e aria pura, orizzonti mozzafi ato e una
pace indescrivibile.
La notizia della disdetta aveva attivato i neuroni
dei tre amici che, dopo innumerevoli telefonate,