28.05.2013 Views

letture - Dipartimento di Architettura - Università degli Studi di Firenze

letture - Dipartimento di Architettura - Università degli Studi di Firenze

letture - Dipartimento di Architettura - Università degli Studi di Firenze

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

52<br />

Palazzo del Cinema al Lido, 1990<br />

... Unito idealmente alla Biennale il Lido rappresenta un’altra Venezia... Ora è indubbio che il fascino <strong>di</strong> quest’altra Venezia,<br />

oltre ad essere <strong>di</strong>screto, è legato ad una stagione, la stagione del cinema, alla fine dell’estate, quando la città si va un poco<br />

svuotando del più affollato turismo, e il pubblico del cinema dovrebbe sostituire il pubblico dell’estate. Mi sembra chiaro come<br />

questo insieme <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni offra al luogo del nostro progetto qualcosa <strong>di</strong> particolare, uno speciale senso <strong>di</strong> abbandono, <strong>di</strong><br />

fine dell’estate, e nel contempo un senso <strong>di</strong> festa...<br />

Il clima <strong>di</strong> “una rotonda sul mare” delle ripetute canzoni <strong>degli</strong> anni sessanta e settanta, un clima che è il clima del Lido, anzi <strong>di</strong><br />

cui il Lido avrebbe dovuto essere un riferimento, e in parte lo è stato. Si pensi alla grande stagione del cinema italiano (Visconti,<br />

Fellini ecc.) quando il Leone d’Oro rappresentava nel mondo qualcosa <strong>di</strong> eccezionale dal punto <strong>di</strong> vista culturale e celebrativo.<br />

Ecco allora una prima decisione architettonica: noi manteniamo il cinema, il palazzo del Cinema... lo manteniamo dal punto <strong>di</strong><br />

vista del clima che esso evoca, <strong>di</strong> tutto quel mondo forse perduto <strong>di</strong> cui abbiamo parlato. Il palazzo del Cinema esistente,<br />

anche se certamente non è una delle migliori architetture <strong>di</strong> quegli anni, è un pezzo <strong>di</strong> quel mondo e ne possiede il carattere<br />

e il fascino. Come si colloca il palazzo del Cinema all’interno del progetto? È il caso <strong>di</strong> parlare dell’interno del progetto<br />

perché esso si trova proprio compreso nel nostro progetto, come se ne fosse generatore e generato, e questo è il rapporto <strong>di</strong><br />

base, il carattere <strong>di</strong> tutto il progetto che è costituito dalla unione delle <strong>di</strong>verse parti: l’atrio, il palazzo, l’arena compresi in un<br />

solo organismo. E <strong>di</strong>segnandolo vedevo sorgere la complessità <strong>di</strong> una forma appena intravista che si andava compiendo ogni<br />

giorno. Il fascino <strong>degli</strong> antichi complessi e<strong>di</strong>lizi all’interno della città dove il luogo e l’architettura si confondono e si avvertono<br />

nell’insieme urbano...<br />

Il nuovo palazzo del Cinema è visibile, per chi arriva da Venezia, per il suo grande atrio, <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno chiaro, con ampie porte e<br />

vetrate che illuminano le sale superiori. Entrati nel grande atrio si vede chiaramente la facciata del palazzo attuale, la scoperta<br />

<strong>di</strong> un esterno-interno, un susseguirsi quasi cinematografico <strong>degli</strong> spazi.<br />

53

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!