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letture - Dipartimento di Architettura - Università degli Studi di Firenze

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cidentali. È in quegli anni infatti che viene<br />

concepito il piano ambizioso dell’ultima<br />

cinta, legato con ogni probabilità<br />

proprio a tale favorevole congiuntura<br />

economica. La città comincia ad avere<br />

un peso sempre più consistente nello<br />

scacchiere internazionale, anche per<br />

l’intraprendenza dei suoi mercanti, tra i<br />

primi in Europa ad affiancare alle attività<br />

commerciali quelle bancarie: Bar<strong>di</strong> e<br />

Peruzzi finanziano ad<strong>di</strong>rittura le campagne<br />

militari della corona inglese. Il<br />

piano urbanistico <strong>di</strong> Arnolfo (a <strong>Firenze</strong>,<br />

<strong>di</strong>ce Vasari, “niuna cosa d’importanza<br />

senza il suo consiglio si deliberava”)<br />

sancisce <strong>di</strong> fatto la tripartizione dei poteri<br />

nella specializzazione funzionale<br />

delle tre principali piazze “pubbliche”,<br />

piazza del Duomo, dei Priori e quella<br />

interme<strong>di</strong>a del mercato del Grano. Allineate<br />

tutte lungo l’asse processionale<br />

<strong>di</strong> corso <strong>degli</strong> A<strong>di</strong>mari (l’attuale via dei<br />

Calzaiuoli), e caratterizzate architettonicamente<br />

dalla presenza <strong>di</strong> una loggia<br />

autonoma a destinazione <strong>di</strong>versa:<br />

commerciale l’Orsanmichele (la prima<br />

ad essere e<strong>di</strong>ficata), religiosa quella<br />

della Confraternita del Bigallo (1352-<br />

1358) e politico-giuris<strong>di</strong>zionale la loggia<br />

della Signoria (1378-1381).<br />

C’è da <strong>di</strong>re a riguardo che a <strong>Firenze</strong>,<br />

come in molte altre città italiane (Venezia<br />

e Genova: quest’ultima in particolare<br />

qui documentata dalle relazioni <strong>di</strong> A.<br />

Paro<strong>di</strong>, M. L. Falci<strong>di</strong>eno, P. Falzone, M.<br />

Caraffini, G. Pellegri), 10 le logge fanno<br />

parte del costume e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> base, rivestendo<br />

un ruolo importante nelle vicende<br />

processuali delle tipologie abitative<br />

delle cosiddette case-corti mercantili,<br />

dove la presenza <strong>di</strong> un vano aperto a<br />

piano terra rappresenta una fondamen-<br />

72<br />

tale risorsa funzionale, variamente conformata<br />

e <strong>di</strong>sposta a seconda sia delle<br />

<strong>di</strong>verse specificità connesse all’area<br />

culturale, che delle possibili varianti posizionali<br />

nel tessuto e<strong>di</strong>lizio (le cosiddette<br />

“varianti sincroniche”). 11 A <strong>Firenze</strong><br />

le strade centrali della “città romana”<br />

sono caratterizzate da potenti serie<br />

continue <strong>di</strong> alte arcate a bugnato, che<br />

costituiscono i segni residui della <strong>di</strong>ffusione<br />

delle logge delle case mercantili,<br />

oggi sostituite da negozi o variamente<br />

richiuse e trasformate. Le famiglie più<br />

ricche, come i già citati Peruzzi (che per<br />

il crack finanziario causato dagli enormi<br />

cre<strong>di</strong>ti non rimborsati da parte del re<br />

d’Inghilterra si videro costretti a interrompere<br />

la costruzione della propria<br />

loggia), e ancora nel Quattrocento i Rucellai,<br />

si erano fatti e<strong>di</strong>ficare logge isolate,<br />

ossia non più inserite al piano terra<br />

della propria casa-corte, ma prospicienti<br />

a quello che stava <strong>di</strong>venendo tipologicamente<br />

un palazzo. 12 Potendo<br />

in tal modo utilizzarle, oltre che per gli<br />

affari correnti, come luoghi <strong>di</strong> rappresentanza<br />

in determinate celebrazioni<br />

familiari (feste, matrimoni, ecc.).<br />

Il fenomeno della formazione del palazzo<br />

rinascimentale è argomento troppo<br />

complesso per essere trattato in questa<br />

sede: per ciò che attiene le logge,<br />

occorre solo sottolineare l’inversione <strong>di</strong><br />

tendenza dall’atteggiamento urbano<br />

per così <strong>di</strong>re “estroverso” della casacorte<br />

trecentesca a quello “introverso”<br />

del palazzo quattrocentesco, che determina<br />

la progressiva trasformazione<br />

della loggia nel porticato più o meno rigirante<br />

attorno al cortile dell’e<strong>di</strong>ficio. È<br />

significativo a riguardo ciò che avviene<br />

a palazzo Me<strong>di</strong>ci, dove la chiusura del-<br />

la loggia d’angolo è attuata da Michelangelo<br />

nei primi anni del Cinquecento<br />

allorché il potere citta<strong>di</strong>no è ormai saldamente<br />

nelle mani <strong>di</strong> questa famiglia.<br />

Uguale sorte subiscono i “liberi comuni”<br />

italiani, che con le Signorie vedono<br />

infranto per varie ragioni l’avanzato<br />

progetto politico <strong>di</strong> autonomia, portato<br />

avanti da ciascuno <strong>di</strong> essi per più <strong>di</strong> un<br />

secolo e mezzo: un po’ per l’azione <strong>di</strong>sgregatrice<br />

delle fazioni interne, che<br />

non esitavano ad allearsi coi nemici<br />

esterni, pur <strong>di</strong> prevalere; ma soprattutto<br />

a causa dei mutati equilibri internazionali.<br />

Al consolidamento delle principali<br />

potenze europee (Inghilterra e<br />

Francia, con la fine della guerra dei<br />

Cent’anni; ma soprattutto la Spagna,<br />

avviata, con la scoperta dell’America,<br />

la Reconquista e la riunificazione nazionale,<br />

ad assumere le re<strong>di</strong>ni dell’Impero)<br />

aveva fatto riscontro in Italia il ritorno<br />

in grande stile (dopo l’esilio<br />

d’Avignone) del Papato, che rappresentava<br />

bene o male l’unica forza competitiva<br />

su base territoriale, in virtù del<br />

potere spirituale <strong>di</strong> cui era ancora saldamente<br />

possesso e che ancora impiegava<br />

con successo nella politica internazionale.<br />

Era in pratica ricominciata<br />

la secolare partita tra Impero e<br />

Papato, dopo il giro <strong>di</strong> mano dei liberi<br />

comuni italiani nella breve stagione<br />

delle loro autonomie.<br />

Il terzo ciclo delle logge (1500-1750), <strong>di</strong><br />

“consolidamento tipologico”, coincide<br />

in Toscana con l’età granducale (1569-<br />

1737), preceduta tuttavia dalla presa<br />

del potere da parte <strong>di</strong> Cosimo I (1537),<br />

che può essere a ragione considerato il<br />

fondatore del primo consistente stato<br />

italiano dopo quello della Chiesa. La

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