matera - Il Resto
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Attualità<br />
Un’interrogazione del deputato Elisa Zamparutti sul caso dell’ex stabilimento<br />
Enichem di Pisticci<br />
Amianto, la battaglia si sposta<br />
in Parlamento<br />
[di Luigi Mazzoccoli]<br />
► L’ha inviata a tutte le istituzioni<br />
locali e nazionali, in nome e<br />
per conto dei 650 iscritti all’Aiea<br />
Val Basento e dei circa 2.500 cittadini<br />
che avevano aderito alla petizione<br />
promossa il 6 maggio dello<br />
scorso anno dalla stessa associazione.<br />
È una lettera-appello con cui<br />
il presidente Mario Murgia chiede<br />
l’istituzione di un tavolo tecnico<br />
sulla questione dei benefici previdenziali<br />
per gli ex lavoratori dello<br />
stabilimento Enichem di Pisticci<br />
Scalo. Che patiscono una situazione<br />
analoga a quella riscontrata<br />
tra i loro colleghi della Montefibre<br />
di Acerra e Casoria da uno studio<br />
epidemiologico effettuato su mandato<br />
della Procura della Repubblica<br />
di Nola. Erano circa 5.000 nel periodo<br />
di massimo sviluppo del polo<br />
chimico in Val Basento, 3.000 dipendenti<br />
diretti e 2.000 maestranze<br />
esterne che prestavano regolarmente<br />
la loro attività all’interno<br />
del sito industriale. Tutti potenzialmente<br />
esposti alle micidiali fibre<br />
di amianto: 1.850 ne avevano<br />
richiesto all’Inail il riconoscimento<br />
ufficiale il 15 giungo 2005, secondo<br />
quanto previsto dalla legge 257 del<br />
1992; ad oggi però, nonostante<br />
una lunga vertenza, solo 660<br />
hanno ottenuto i benefici previdenziali.<br />
<strong>Il</strong> 16 luglio del 2008<br />
14 | iL RESTO settimanale | 26 marzo 2011<br />
poi, la direzione generale per la Basilicata<br />
dell’Inail comunicava alle<br />
organizzazioni sindacali l’elenco<br />
delle mansioni operative per le quali<br />
sussistono i requisiti per l’accesso<br />
ai benefici, invitando successivamente<br />
le categorie escluse ad adire<br />
le vie legali per rivendicare gli stessi<br />
diritti. Decisione sconcertante, anche<br />
perché ignorava le dichiarazioni<br />
testimoniali degli stessi dirigenti<br />
dell’ex Enichem di Pisticci e<br />
gli accertamenti prodotti dalla direzione<br />
provinciale del lavoro di Matera<br />
sulle bonifiche effettuate nello<br />
stabilimento, che ne attestavano<br />
l’uniformità sotto l’aspetto operativo,<br />
tecnologico e ambientale: tutti<br />
i lavoratori, insomma, erano esposti<br />
all’amianto allo stesso modo e<br />
con la stessa intensità. Ma l’Inail<br />
ha preferito “fare melina” con un<br />
atteggiamento ostruzionistico,<br />
rimbalzando poi la responsabilità<br />
sull’Inps, cui spetta poi di erogare i<br />
benefici. Lo conferma anche l’autorevole<br />
tesi del dott. Roberto Riverso,<br />
giudice del lavoro del tribunale di<br />
Ravenna, che affronta la questione<br />
in un saggio di prossima pubblicazione<br />
sulla rivista giuridica “<strong>Il</strong><br />
Lavoro nella Giurisprudenza”.<br />
Ma intanto<br />
quest’ulteriore<br />
sforzo informativo e<br />
documentale prodotto<br />
dall’Aiea Val<br />
Basento sarà proprio<br />
in questi giorni<br />
oggetto di interrogazione<br />
alla Camera dei Deputati<br />
da parte dell’on. Elisabetta Zamparutti;<br />
successivamente analoga<br />
iniziativa sarà promossa al Senato<br />
dall’on. Maria Antezza. La dura battaglia<br />
contro l’indifferenza comincia<br />
quindi ad avere importanti riscontri,<br />
del resto non c’è davvero<br />
più tempo da perdere. Di amianto<br />
infatti si continua a morire: sono<br />
stati già riscontrati ben 220 casi di<br />
patologie tumorali tra gli ex lavoratori<br />
dell’Enichem di Pisticci, con<br />
150 di loro che purtroppo non ce<br />
l’hanno fatta (10 nel 2010 e già 2<br />
quest’anno). Eppure “si ha una gestione<br />
assolutamente burocratica<br />
dei benefici previdenziali – denuncia<br />
Mario Murgia - con laboriose e<br />
costose controversie che costringono<br />
il lavoratore avente diritto ad<br />
intraprendere un percorso giudiziario<br />
infinito e accidentato e gravi<br />
ripercussioni anche in termini di<br />
costi sulla collettività. Queste violazioni<br />
ed inadempimenti hanno così<br />
determinato e tuttora determinano<br />
per i lavoratori e i loro familiari un<br />
notevole danno patrimoniale. E soprattutto<br />
ledono la dignità di persone<br />
già in grave difficoltà”. ■<br />
Intanto l’Aiea Val Basento chiede un tavolo<br />
tecnico per i benefici previdenziali