matera - Il Resto
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Sport<br />
Adriano Cadregrari parla del mondo del pallone e dell’esperienza a Matera<br />
«Questo calcio è malato»<br />
[di Luigi Mazzoccoli]<br />
Adriano Cadregari sulla<br />
panchina del Matera<br />
(foto da FcMatera.it)<br />
76 | iL RESTO settimanale | 26 marzo 2011<br />
► MATERA - È un uomo<br />
vero, prima che un grande<br />
professionista. Adriano Cadregari<br />
è purtroppo un’eccezione<br />
nel mondo del calcio<br />
attuale: dice sempre<br />
quello che pensa e si distingue<br />
per lealtà e onestà.<br />
Troppo per un ambiente<br />
ipocrita e corrotto, dove ormai<br />
conta solo il denaro. E<br />
così tre anni fa, dopo una<br />
lunga carriera in giro per<br />
l’Italia e in tutte le categorie,<br />
aveva abbandonato la panchina<br />
per sedersi dietro la<br />
scrivania, da direttore tecnico<br />
del Lecco. Senonchè<br />
l’estate scorsa l’aveva chiamato<br />
Gino Dimitri, coinvolgendolo<br />
nell’ambizioso progetto<br />
del Matera. Che gli<br />
aveva fatto ritornare la voglia<br />
di riassaporare le emozioni<br />
del campo.<br />
Cadregari, è passato quasi<br />
un anno da allora: intanto<br />
come ha vissuto la città di<br />
Matera?<br />
È stata una sorpresa positiva.<br />
C’ero stato solo una volta<br />
quando allenavo a Taranto:<br />
ci venni con mia moglie<br />
per trascorrere una giornata<br />
da turista. Ma solo ora<br />
l’ho conosciuta davvero.<br />
Intanto è una città bellissima,<br />
ma soprattutto ci si<br />
vive molto bene, la gente è<br />
affettuosa ma non invaden-<br />
te e io qui mi sento perfettamente<br />
a mio agio, quasi<br />
come se fossi a casa mia a<br />
Crema: in tanti anni non mi<br />
era mai capitato.<br />
E Matera come piazza calcistica?<br />
Ha sempre avuto una grande<br />
considerazione nell’ambiente:<br />
è una piazza molto<br />
ambita. Ricordo spesso lo<br />
stadio pieno e ribollente di<br />
passione. Quello che è mancato<br />
un po’ quest’anno. Ma<br />
è una situazione generalizzata,<br />
si assiste ovunque,<br />
anche in serie A, allo svuotamento<br />
degli stadi e in generale<br />
alla disaffezione per<br />
questo sport. Purtroppo il<br />
calcio è malato.<br />
E cosa l’ha fatto ammalare?<br />
Troppe regole, spesso cervellotiche:<br />
la tessera del tifoso<br />
ad esempio, che davvero<br />
sta tenendo molta gente<br />
lontano dagli stadi. Ci vorrebbe<br />
invece un po’ più di<br />
buon senso. E poi gli interessi<br />
economici stanno soffocando<br />
la passione: i calciatori<br />
sono assediati dai<br />
procuratori e dagli stessi<br />
genitori sin da bambini<br />
nei settori giovanili; e magari<br />
stressati anche dai tecnici,<br />
così arrivano in prima<br />
squadra già esausti. Del resto<br />
anche il settore tecnico<br />
è in crisi: non si inculca<br />
più la passione per il calcio<br />
ma solo l’idea delle carriera<br />
a tutti i costi. E non s’insegna<br />
più neanche la tecnica.<br />
Come lei invece ha sempre<br />
fatto, anche qui a Matera. Dove<br />
tutti stanno apprezzando il suo<br />
lavoro. Del resto l’obiettivo<br />
iniziale della salvezza è stato<br />
conseguito con largo anticipo.<br />
Obiettivamente crede che si<br />
potesse fare qualcosa di più?<br />
Probabilmente sì. Magari se<br />
non ci fossero stati i proble-<br />
mi societari e se forse sin<br />
dall’inizio si fosse fissato un<br />
obiettivo un po’ più alto. A<br />
salvezza acquisita è infatti<br />
subentrato l’appagamento,<br />
senz’altro fisiologico. Del<br />
resto è una squadra giovane<br />
ed inesperta, che riesce a<br />
dare il meglio di sé solo nelle<br />
difficoltà: anche nelle singole<br />
partite le cose migliori le<br />
hanno fatte dopo esser passati<br />
in svantaggio<br />
Ma crede che qualcuno di<br />
questi giovani possa fare carriera?<br />
Sì, ce ne sono diversi che ne<br />
hanno le potenzialità, ma<br />
tutti devono crescere molto<br />
sul piano umano e professionale:<br />
è il carattere che fa<br />
la differenza tra i talenti che<br />
sfondano e quelli che si perdono.<br />
A me piacerebbe molto<br />
proseguire il progetto avviato<br />
con loro qui a Matera, rimarrei<br />
volentieri anche l’anno<br />
prossimo: quest’anno abbiamo<br />
posto le basi per un<br />
futuro importante, sarebbe<br />
un peccato se per questioni<br />
societarie si mandasse tutto<br />
all’aria.<br />
Ma allora non l’è passato<br />
l’entusiasmo. Questo calcio<br />
malato quindi si può guarire.<br />
È questa città che mi entusiasma,<br />
qui vivo una situazione<br />
ideale. E per guarire<br />
il calcio occorre riaccendere<br />
la passione nei giovani e<br />
coinvolgere le famiglie. Tutti<br />
devono sentirsi parte del<br />
progetto Matera. E magari<br />
seguire l’esempio del presidente<br />
Perniola, che sta davvero<br />
dando tutto per questa<br />
società: è una persona eccezionale.<br />
Intanto, dopo la pausa, questa<br />
domenica il Matera affronta<br />
al XXI Settembre-<br />
Franco Salerno il Campobasso.<br />
■<br />
«A Matera mi sento come a casa mia. Qui si potrebbe<br />
davvero costruire qualcosa di importante»