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matera - Il Resto

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74<br />

<strong>Il</strong> <strong>Resto</strong> dei ragazzi<br />

A scuola con i falchi<br />

► A scuola con<br />

i Falchi è la sintesi<br />

di un progetto<br />

triennale<br />

che ha avuto inizio in via sperimentale<br />

nell’anno scolastico 2007/2008,<br />

quando è stato predisposto il primo<br />

modulo didattico che per la prima<br />

volta ha fatto uso di un sistema di<br />

monitoraggio denominato Falco1.0.<br />

che successivamente, negli anni<br />

2008-2010 è stato notevolmente potenziato,<br />

dando vita rispettivamente<br />

a Falco 2.0 e Falco 3.0<br />

<strong>Il</strong> progetto è stato condotto secondo<br />

tre moduli che hanno dato origine<br />

poi alle tre sezioni del volume: il<br />

“Grillaio”, il “Grillaio e l’Alta Murgia”,<br />

il “Grillaio e la scuola”.<br />

La prima parte del volume è interamente<br />

dedicata alla presentazione<br />

del falco grillaio considerato da<br />

molto tempo ormai il vero signore<br />

dei cieli dell’Alta Murgia.<br />

<strong>Il</strong> falco grillaio o naumanni (così denominato<br />

in ricordo di Johann Friedrich<br />

Naumman che per primo studiò<br />

e classificò questa specie), non<br />

solo è il signore degli spazi aerei ma<br />

incarna l’aspirazione segreta e l’ideale<br />

inconsapevole dell’uomo libero.<br />

<strong>Il</strong> luogo di caccia era ai tempi di Federico<br />

II, come ancora oggi, l’ampia<br />

distesa calcarea della Murgia.<br />

| iL RESTO settimanale | 26 marzo 2011<br />

[di Monica Vitale]<br />

5 A Liceo Socio-psico-pedagogico - Altamura<br />

Conoscere questo rapace, le sue<br />

abitudini, l’ambiente in cui caccia<br />

e si riproduce risulta essenziale per<br />

attivare le necessarie strategie utili<br />

alla sua conservazione. La specie,<br />

infatti, ha subito un evidente calo<br />

numerico in tutti i paesi europei nei<br />

quali nidifica a causa delle pratiche<br />

agricole o per la diminuita disponibilità<br />

dei siti di nidificazione, o per<br />

l’uso dei pesticidi.<br />

La seconda parte del volume descrive<br />

le caratteristiche dell’altopiano<br />

della Murgia, circondato da<br />

tredici comuni, direttamente interessati<br />

allo studio realizzato e alla<br />

diffusione dell’opera prodotta. Precisa,<br />

infatti, il Ministero dell’Ambiente<br />

che l’individuazione del territorio<br />

dell’Alta Murgia per l’istituzione<br />

del parco nazionale è dovuta<br />

sia alle rilevanti valenze naturalistiche<br />

(è una delle più importanti aree<br />

steppiche d’Italia, con l’importante<br />

presenza di vari endemismi flogistici<br />

e una delle maggiori popolazioni<br />

a livello nazionale di avifauna delle<br />

steppe) sia a quelle paesaggistiche e<br />

culturali (il calcare modellato dagli<br />

elementi naturali e le architetture<br />

rurali con esso realizzate, iazzi, casali,<br />

neviere, edicole votive, muretti<br />

a secco, affiancate dalla presenza<br />

di testimonianze preistoriche fino ai<br />

recenti ritrovamenti dell’Uomo di Altamura,<br />

costituiscono un unicum di<br />

grande suggestione).<br />

La presenza del grillaio determina<br />

un connubio tra architettura e<br />

natura unico al mondo, e forse per<br />

questo i falchi hanno un gusto e<br />

un desiderio che l’uomo contemporaneo<br />

sembra aver smarrito, quello<br />

cioè di amare e rispettare gli ecosistemi<br />

naturali e il patrimonio storico-architettonico<br />

del paesaggio.<br />

Alla luce di queste considerazioni<br />

è quanto mai opportuno ribadire<br />

la necessità dell’assunzione di una<br />

nuova etica che promuova attitudini<br />

e pratiche dell’uomo ispirate al rispetto<br />

e all’uso sostenibile del mondo<br />

naturale.<br />

Nella terza parte della ricerca si sottolinea<br />

l’impegno e la collaborazione<br />

a cura di Roberto Traetta<br />

del Liceo Cagnazzi con il Centro studi<br />

“Torre di Nebbia” al fine di individuare,<br />

attraverso una attenta ricerca<br />

e documentazione, le linee guida<br />

di una politica di sviluppo durevole.<br />

“<strong>Il</strong> Liceo Cagnazzi” - ha ricordato il<br />

preside Filippo Tarantino nella prefazione<br />

del libro - “ha contribuito<br />

alla realizzazione del progetto mettendo<br />

a disposizione gli strumenti<br />

propri, ovvero le discipline scolastiche<br />

opportunamente applicate<br />

all’oggetto specifico di ricerca, oltre<br />

ovviamente, alle professionalità<br />

specifiche e all’entusiasmo degli<br />

alunni che hanno, in vario modo, dimostrato<br />

le loro competenze culturali,<br />

digitali, scientifiche, storiche,<br />

artistiche e letterarie”.<br />

Penso, quindi, che tutti possano fare<br />

proprie le parole dell’alunna Rossella<br />

Giannuzzi, riportate nel diaro di<br />

volo: “A scuola con i falchi mi è piaciuto<br />

tanto perché ho imparato. Ho<br />

conosciuto il falco, ho imparato a<br />

cercarlo nei cieli in primavera e in<br />

estate, e a trovarlo senza difficoltà.<br />

Ho imparato non solo a vedere la<br />

Murgia, ma soprattutto a guardarla<br />

e a capirla”. ■

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