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Indice Capitolo Primo: La Quarta Ondata di Democratizzazione, La ...

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<strong>La</strong> <strong>Quarta</strong> <strong>Ondata</strong> <strong>di</strong> Democrazia Nabil Shokri 22<br />

L’introduzione del concetto <strong>di</strong> demos mon<strong>di</strong>ale, che va coinvolto nei processi<br />

politici internazionali, può essere una soluzione per affrancare le organizzazioni<br />

internazionali dall’egemonia degli stati: così nasce un altro piano <strong>di</strong> appartenenza<br />

politica, molto più ampio, che non schiaccerà lo stato, ma sarà,piuttosto, parallelo<br />

ad esso. <strong>La</strong> partecipazione del demos mon<strong>di</strong>ale può avvenire, inizialmente, sotto<br />

forma <strong>di</strong> democrazia <strong>di</strong>retta, con suffragi universali internazionali, per dare la<br />

possibilità alle persone, in tutto il mondo, <strong>di</strong> concorrere all’adozione <strong>di</strong> soluzioni<br />

circa i problemi globali. E’ questa la nuova figura che si vuole creare: il citta<strong>di</strong>no<br />

mon<strong>di</strong>ale come soggetto attivo, che appartiene al mondo, in grado <strong>di</strong> esercitare<br />

un’influenza sulle scelte globali. Nello scenario attuale, l’umanità ha mostrato un<br />

buon livello <strong>di</strong> solidarietà, grazie alle campagne d’aiuti umanitari nelle zone<br />

devastate da calamità e guerra.<br />

L’eventuale evoluzione della globalizzazione genererebbe una Global<br />

Governance 38 che potrebbe rispondere ai problemi globali dell’umanità senza<br />

<strong>di</strong>scriminazioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza, gestire una agenda globale che prevalga su quella<br />

dei singoli stati, nonchè trovare una comune identità che vada al <strong>di</strong> sopra<br />

dell’appartenenza politico-territoriale.<br />

Il <strong>di</strong>vario economico fra il nord e il sud, la presenza <strong>di</strong> stati confessionali e<br />

l’arretratezza dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione negli stati terzomon<strong>di</strong>sti rende il<br />

funzionamento della governance globale quasi impossibile. D’altra parte, secondo<br />

alcuni stu<strong>di</strong>osi, la democrazia globale è un traguardo quasi ri<strong>di</strong>colo, impossibile<br />

da immaginare: Dahrendrof nel 2001 sostiene che coloro che parlano della<br />

democrazia globale stiano “abbaiando sulla luna”. Anche Dahl 39 si è mostrato<br />

altrettanto cinico, <strong>di</strong>chiarando che il sistema internazionale rimarrà sempre al <strong>di</strong><br />

sotto <strong>di</strong> qualunque ragionevole soglia <strong>di</strong> democrazia. Al <strong>di</strong> là del pessimismo <strong>di</strong><br />

38 Rosenau nel 1997 è stato il primo ad usare il concetto <strong>di</strong> Governance globale, poi è stato<br />

proceduto da Keohane 2001; nell’articolo Democrazia e Politica Internazionale <strong>di</strong> Filippo<br />

Andreatta; Rivista <strong>di</strong> Scienza Politica 2/2005, pag. 269.<br />

39 R. Dahl, Poliarchia. Partecipazione e opposizione nei sistemi politici, Milano, Angeli, 1981.

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