Indice Capitolo Primo: La Quarta Ondata di Democratizzazione, La ...

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La Quarta Ondata di Democrazia Nabil Shokri 8 democrazia si servono della sua retorica e scimmiottano i sui rituali, è superfluo chiedersi chi abbia vinto la guerra.”. 1.1 L’esportazione della democrazia Il periodo odierno si può definire come “quarta ondata di democrazia”, in cui gli strumenti della democratizzazione sono diversi, anche gli attori sono molteplici, e agiscono con strategie diverse e con velocità differenti. Gli strumenti usati per l’esportazione della democratizzazione sono diversi e oscillano fra due estremi: quelli pacifici (come l’azione dell’UE con la PESC, e anche gli accordi di partnership o d’associazione), e quelli bellici (ad esempio l’intervento degli Stati Uniti in Iraq). TAB. 1.A interventi statunitensi per esportare la democrazia. • Kosovo • Bosnia • Haiti • Somalia • Panama • Grenada • Cambogia • Sud Vietnam • Laos • Rep. Domenicana • Corea del Sud • Giappone • Germania Ovest • Italia • Rep. Domenicana • Russia • Cuba • Haiti • Messico • Nicaragua • Cuba • Panama • Cuba Stato Anno Successo • 1999 • 1995 • 1994-1996 • 1993-1994 • 1989 • 1983 • 1970-1973 • 1964-1973 • 1964-1974 • 1965-1966 • 1945-1950 • 1945-1952 • 1945-1949 • 1943-1945 • 1916-1924 • 1918-1922 • 1917-1922 • 1915-1934 • 1914 • 1909-1933 • 1906-1909 • 1903-1936 • 1898-1902 • No • No • No • No • Si • Si • No • No • No • No • No • Si • Si • Si • No • No • No • No • No • No • No • No • No
La Quarta Ondata di Democrazia Nabil Shokri 9 Gli Stati Uniti, in realtà, hanno quasi sempre cercato di esportare la democrazia con interventi diretti, con operazioni belliche mirate, chirurgiche. È interessante andare ad indagare i casi in cui gli Stati Uniti hanno usato la forza per esportare la democrazia. Il risultato sorprendente è che su 23 tentativi con stati diversi, gli Stati Uniti hanno avuto successo nel 22% dei casi, sono cioè riusciti in soli 5 contesti ad introdurre la riforma democratica. Nella tabella 1.A 15 sono riportati i casi e l’esito del tentativo americano. I successi americani a Panama (1989) e a Grenada (1983) erano quasi garantiti per le limitate dimensioni geografiche dei due stati e la loro netta inferiorità bellica. Eventuali fallimenti erano impossibili. Nel caso del Giappone, quest’ultimo era completamente distrutto e, primo al mondo, aveva subito l’inenarrabile atrocità del bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki e si arrendeva senza condizioni. Invece la Germania, divisa in Germania Est e Germania Ovest (sotto il controllo dell’America), le riforme democratiche erano indispensabili, anche perché la stessa Germania aveva assaporato il significato della democrazia, ed era stata altresì sottoposta, come il resto dell’Europa, alla dilacerante esperienza bellica: quindi l’accettazione della democrazia era una conseguenza necessaria. Per l’Italia, invece, Daniele Archibugi 16 ha scritto: “To export democracy it is an American dream. And it’s a dream that Americans provided to the European people. Every Italian can recall the glorious days of the summer of 1944 and the spring of 1945, when the major cities of the country were liberated by allied troops. We use the term “liberated”, because this was the feeling of the vast majority of the Italians, that aith arrival of the allies they saw the end of the Nazi and Fascist brutality, the civil war, and the air raids. At the time, however, the allies referred to Italy as an “occupied” country, since it was an active allied of Nazi Germany until September 1943” 17 . Le parole di Archibugi rispecchiano la 15 Fonte Owen 2000. 16 Daniele Archibugi è il direttore del consiglio nazionale di ricerca.
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