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Il Patrimonio Unesco dell.docx - Mlbianchi.altervista.org

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Sacred Mijikenda Kaya Forests si compone di 11 distinti siti forestali e si sviluppa su circa<br />

200 km lungo la costa, contenenti i resti di numerosi villaggi fortificati, conosciuti come<br />

kayas (foresta sacra).<br />

Chiunque entri nella foresta sacra deve farlo a piedi scalzi: alla regola si sono dovuti adeguare<br />

anche ministri, alti funzionari e rappresentanti <strong>dell</strong>a cultura kenyana giunti nel villaggio<br />

Fungo <strong>dell</strong>a comunità Giriama, sulla costa meridionale del Kenya, per i festeggiamenti<br />

ufficiali per l’inserimento <strong>dell</strong>e dieci Kayas (foreste sacre) nella lista <strong>dell</strong>’<strong>Unesco</strong><br />

dei siti patrimonio <strong>dell</strong>’umanità.<br />

“Alcune persone liquidano le "Kayas" come cose da stregoni o vecchi ignoranti, ma sbagliano<br />

perché la saggezza e la conoscenza giunta a noi dalle generazioni passate in<strong>org</strong>oglisce<br />

la nostra comunità” ha detto un partecipante alla cerimonia citato dalla stampa<br />

locale.<br />

Le Kayas appartengono a nove comunità che, pur culturalmente e linguisticamente diverse,<br />

compongono il gruppo <strong>dell</strong>e tribù Mijikenda (letteralmente ‘nove città’); per secoli<br />

le foreste sacre sono state luogo di sepoltura e si sono conservate grazie alle strette<br />

regole che impediscono che sia tagliato anche un solo ramo o portata via una foglia, se<br />

non per ragioni ben precise come la raccolta di erbe medicinali. Ma negli ultimi decenni<br />

il turismo e l’espansione urbanistica hanno messo a rischio la sopravvivenza di queste<br />

folte foreste.<br />

Da qui l’iniziativa del governo e degli ecologisti locali per far riconoscere questo patrimonio<br />

ecologico e culturale un bene <strong>dell</strong>’umanità da tutelare, cosa che l’<strong>Unesco</strong> ha fatto<br />

lo scorso giugno aggiungendolo agli altri 877 siti sulla sua lista.<br />

L’obiettivo è anche quello di attirare visitatori, ma di favorire un turismo sostenibile per<br />

tutte le dieci Kayas. Qualcosa del genere si sta sperimentando nella foresta <strong>dell</strong>a comunità<br />

Kinondo a Kwale, dove con un progetto pilota è stato avviato un laboratorio artigianale<br />

femminile che dà lavoro a molte famiglie locali e dai cui ricavi si finanziano anche<br />

le attività per la conservazione <strong>dell</strong>a foresta e un programma di microcredito.

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