Il Patrimonio Unesco dell.docx - Mlbianchi.altervista.org
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Questa cronologia è stata tuttavia drasticamente rivista<br />
in anni più recenti. Da un lato una migliore conoscenza<br />
archeologica sui cambiamenti <strong>dell</strong>a ceramica nella regione,<br />
dall'altro un maggior numero di reperti databili<br />
con la tecnica del radiocarbonio giunti dagli scavi a Chichén<br />
Itzá , hanno spostato la datazione del declino <strong>dell</strong>a<br />
città all'indietro di due secoli, intorno al 1000 d.C.<br />
Questa nuova datazione lascia un intervallo temporale<br />
inspiegato tra la caduta di Chichén Itzá e il s<strong>org</strong>ere del<br />
suo successore Mayapan.<br />
La città non fu mai completamente abbandonata, tuttavia la popolazione diminuì e nessuna<br />
nuova importante costruzione venne eretta dopo il collasso politico. <strong>Il</strong> cenote sacro rimase comunque<br />
un luogo di pellegrinaggio.<br />
La riscoperta di Chichén Itzá è opera <strong>dell</strong>'esploratore statunitense John Lloyd Stephens che nel<br />
suo libro Incidents of Travel in Yucatan (1843), descrisse la prima esplorazione del sito, col corredo<br />
<strong>dell</strong>e illustrazioni <strong>dell</strong>'inglese Frederick Catherwood. Nel 1894 il console degli Stati Uniti Edward<br />
H. Thompson acquistò l'intera area su cui s<strong>org</strong>evano le rovine di Chichen Itzá, e durante i<br />
30 anni successivi esplorò l'antica città. Le sue scoperte includono il più antico rilievo datato sopra<br />
l'architrave del Tempio <strong>dell</strong>e Serie Iniziali e lo scavo di diverse tombe nell'Ossario ma<br />
l’archeologo è tuttavia principalmente ricordato per aver dragato il Cenote Sagrado negli anni<br />
dal 1904 al 1910, dal quale egli portò alla luce manufatti in oro, rame e giada intagliata, nonché i<br />
primi esempi di quelle che si ritenevano abbigliamento e armi dei Maya. Thompson spedì la gran<br />
parte dei reperti al Museo Peabody <strong>dell</strong>a Harvard University. Nel 1913 l'archeologo Sylvanus G.<br />
Morley persuase la Carnegie Institution a finanziare un esteso programma di scavi a Chichén Itzá,<br />
che includeva la mappatura completa <strong>dell</strong>e rovine e il restauro di diversi monumenti. La rivoluzione<br />
messicana e l'instabilità politica che ne seguì impedì l'inizio dei lavori fino al 1924. Nel corso<br />
di 10 anni i ricercatori <strong>dell</strong>a Carnegie scavarono e restaurarono il Tempio dei Guerrieri e il Caracol.<br />
<strong>Il</strong> governo messicano da parte sua fece la stessa cosa per El Castillo e per il campo del gioco<br />
<strong>dell</strong>a palla. Nel 1926 il governo messicano accusò Thompson di avere rubato i manufatti ritrovati<br />
nel Cenote Sagrado e di averli contrabbandati al di fuori del paese; la proprietà fu posta sotto<br />
sequestro. Thompson, che in quel momento si trovava negli Stati Uniti, non ritornò mai più<br />
nello Yucatan. Scrisse un resoconto dei suoi scavi nel libro People of the serpent; life and adventure<br />
among the Mayas, pubblicato nel 1932. Morì nel New Jersey nel 1935. Nel 1944 tuttavia la<br />
Suprema Corte messicana stabilì che Thompson non aveva violato alcuna legge e restituì Chichén<br />
Itzá ai suoi eredi, che la rivendettero al pioniere del turismo messicano Fernando Barbachano<br />
Peon. Nel 1961 e nel 1967 ci sono state altre due spedizioni per la ricognizione del Cenote<br />
Sagrado. La prima fu finanziata da National Geographic e la seconda da privati, entrambe con la<br />
supervisione <strong>dell</strong> Instituto Nacional de Antropología<br />
e Historia (INAH) messicano. Sempre<br />
all'INAH si debbono i più recenti tentativi di riportare<br />
alla luce e restaurare altri monumenti<br />
<strong>dell</strong>a zona archeologica, inclusi l'Ossario, Akab<br />
D’zib, e numerosi edifici di Chichén Viejo. <strong>Il</strong> sito<br />
comprende numerosi raffinati edifici in pietra,<br />
in vario stato di conservazione; alcuni era adibiti<br />
a luogo di culto, altri erano palazzi di rappresentanza.<br />
Vi si trovano anche due grandi<br />
cenotes ed un campo del gioco <strong>dell</strong>a pelota tra<br />
i più grandi e meglio conservati <strong>dell</strong>o Yucatan.<br />
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