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Il Patrimonio Unesco dell.docx - Mlbianchi.altervista.org

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339<br />

Rapa Nui (nome indigeno <strong>dell</strong>'isola di Pasqua)<br />

fu fondata verso il 300 d.C. da popolazioni<br />

polinesiane che vi portarono gli elementi<br />

propri di una civiltà ancora all’età <strong>dell</strong>a Pietra.<br />

<strong>Il</strong> livello culturale di questa civiltà era elevato,<br />

come dimostrano sia la costruzione dei monumentali<br />

personaggi in pietra e dei santuari<br />

rituali che la presenza di una forma di scrittura<br />

pittografica, al momento non ancora completamente<br />

decifrata.<br />

Nel XVI secolo, la società <strong>dell</strong>’isola subì una grave crisi economica, dovuta soprattutto a problemi<br />

di sovrappopolazione e di scarsità di risorse ambientali.<br />

Si formarono due clan rivali in continua lotta tra loro, e il potere passò nelle mani di una nuova<br />

classe di guerrieri, che abolì la tradizione di costruire statue in pietra, spingendo la popolazione<br />

alla distruzione dei moais e degli ahus esistenti, e instaurò il culto <strong>dell</strong> “ uomo uccello”.<br />

Le origini vulcaniche <strong>dell</strong>'isola hanno fatto si che questa disponga di un numero considerevole di<br />

grotte.<br />

Quest'ultime, formatesi durante la fase finale <strong>dell</strong>e eruzioni, quando i fiumi di magma sotterranei<br />

iniziavano a raffreddarsi, furono usate per molti secoli dalla popolazione indigena come luoghi<br />

di culto. A testimonianza di tale attività in molte di esse si possono ancora trovare dipinti rupestri<br />

e altorilievi, che rappresentano sia il uomo uccello, che il dio Mache Mache.<br />

La principale attrazione archeologica di Rapa Nui sono le enormi statue di pietra, i moais che<br />

rappresentano i sacri antenati che vegliavano sui villaggi e sui luoghi di culto. Con un’altezza variabile<br />

tra i due e i venti metri, la maggior parte è stata scolpita in una roccia vulcanica dalla tonalità<br />

giallo scuro che si può trovare solo nelle cave del vulcano Ranu Raraku, alcuni moais venivano<br />

ornati con grandi blocchi cilindrici di pietra rossa probabilmente con un significato religioso,<br />

posti sul capo.<br />

Lungo la costa s<strong>org</strong>ono anche circa 300 santuari notevolmente diversi per forma e dimensioni.<br />

<strong>Il</strong> mo<strong>dell</strong>o più diffuso consisteva in una lunga e stretta piattaforma in muratura, che costituiva<br />

l’altare, su cui venivano collocati uno o più moais, di solito rivolti verso l’interno <strong>dell</strong>’isola. Nei<br />

santuari c’erano anche alcune nicchie in cui venivano custoditi gli scheletri di personaggi importanti.<br />

Nell’ isola sono ancora visibile anche<br />

le rovine di alcune abitazioni, per lo<br />

più di forma circolare.<br />

I gruppi di case situati in prossimità<br />

<strong>dell</strong>a costa sono spesso dominati da<br />

torri in pietra di cui non si conosce la<br />

funzione; mentre si ritiene che le case<br />

– barca, a forma di barca capovolta, di<br />

dimensioni più imponenti , appartenessero<br />

ai dignitari <strong>dell</strong>’isola.

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