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Vol. 5, n. 1, January-March 2009 1th International ... - Salute per tutti

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60<br />

M. Romagnoli, M. Burlando, R. Boccardo, A. Pavesi, A. Di Pietro<br />

Tali cellule, in parte di origine staminale, danno<br />

luogo a cellule figlie che vengono spinte in<br />

su<strong>per</strong>ficie e tendono quindi a migrare verso gli<br />

strati epidermici su<strong>per</strong>iori andando incontro ad<br />

un progressivo appiattimento lungo l’asse longitudinale<br />

e ad una modificazione del citoscheletro<br />

intracellulare. Il corneocita anucleato rappresenta<br />

quindi il punto terminale di questo<br />

processo di differenziazione cellulare che esita<br />

con la definitiva <strong>per</strong>dita del materiale genico<br />

nucleare e con il progressivo infarcimento del<br />

citoplasma cellulare con proteine fibrose chiamate<br />

cheratine che ne rendono rigida la struttura<br />

e i cui prolungamenti e appendici extracellulari<br />

rappresentano un importante elemento del<br />

mosaico strutturale proteico-lipidico dello SC e<br />

chiave di volta <strong>per</strong> comprendere il funzionamento<br />

della barriera cutanea 1, 2 .<br />

Solo negli ultimi anni (anni 90) è stato scientificamente<br />

chiarito un ruolo biochimico attivo<br />

dello SC: la teoria attualmente accettata <strong>per</strong> sintetizzare<br />

il ruolo biologico dello SC è quella del<br />

“mattone e della calce”, dove i mattoni sono rappresentati<br />

dai corneociti e la calce dalla matrice<br />

lipidica che tiene unite e solidali tra loro le cellule<br />

cornee. La composizione di tale miscela<br />

lipidica prevede la presenza di steroli (colesterolo<br />

libero COL e solfato CS), acidi grassi liberi,<br />

AGL (acido palmitico, miristico e stearico) e<br />

soprattutto ceramidi (CER), queste ultime particolarmente<br />

importanti <strong>per</strong> l’elevata concentrazione<br />

in cui si trovano e <strong>per</strong> il ruolo biochimico<br />

attivo che svolgono nel mantenere costante la<br />

struttura chimico-fisica dei domini lipidici cornei<br />

che esita nella sigillatura bio-meccanica<br />

della cute 1, 2 (Figura 1).<br />

rganizzazione sopra-molecolare<br />

O del bilayer lipidico corneo<br />

I domini lipidici extracellulari dello SC<br />

sono stati attentamente valutati e grazie alle più<br />

sofisticate tecnologie analitiche di diffrazione dei<br />

raggi X, spettroscopia Raman, IR e NMR è stat<br />

o finalmente chiarito il modello di struttura e di<br />

a g g regazione di tali domini all’interno dello<br />

S C : tale evidenza scientifica è di fondamentale<br />

importanza ai fini della comprensione del flusso<br />

m o l e c o l a re esogeno attraverso lo SC 3 - 5 . È stato<br />

chiarito che CER, COL, AGL e lipidi diversi<br />

(LD) tra cui i trigliceridi, formano strati bilamellari<br />

(bilayer) che circondano i corneociti e si<br />

organizzano in domini cristallini solidi e liqui-<br />

Journal of Plastic Dermatology <strong>2009</strong>; 5, 1<br />

Figura 1.<br />

Struttura chimica di un Ceramide.<br />

di. In altre parole, all’interno della struttura<br />

bilamellare lipidica intercornea sono presenti<br />

delle “isole cristalline” dette domini che variano<br />

la propria rigidità strutturale (stato di aggregazione)<br />

in funzione della propria composizione<br />

lipidica (Figura 2).<br />

A seconda della composizione, quindi, tali domini<br />

risulteranno aggregarsi in “cristalli liquidi”<br />

a n i s o t ropi, “liquidi isotro p i” e “solidi cristallini” .<br />

Sembra che la relativa impenetrabilità della barriera<br />

cornea sia rappresentata in buona parte<br />

d a questo mosaicismo cristallino proprio del<br />

bilayer lamellare lipidico dello SC 4 - 6 .<br />

I cheratinociti, rappresentati efficacemente dal<br />

modello del “mattone” sono effettivamente poli-<br />

Figura 2.<br />

Schematizzazione della struttura cheratino-lipidica dello SC.

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