Leggi gratis un estratto - Cronache dei Campi Elisi

del giusto sonno che attende quegli antichi dispensatori di
sapienza.
Scaccio dalla mente quelle fantasticherie e torno al mio
tomo, sfogliando un’altra pagina e consultando i miei appunti.
È un capolavoro, opera di un ignoto autore trecentesco,
italiano, le miniature a margine sono splendide, ma poco utili
alla mia tesi.
Quell’immagine che ho visto, però… Torno indietro di
alcune pagine e la ritrovo subito. Un intrico di linee sottili,
rosse, nere, dorate e un’illustrazione attorno alla quale le
parole sembrano fluttuare come onde che girano attorno a uno
scoglio.
Riproduco l’immagine sul mio blocco, cercando di rendere
l’idea. Un uomo anziano viene scacciato da un gruppo di
popolani: lui, il sapiente, è ben vestito e cerca di conservare un
po’ di dignità mentre viene esiliato. Porta con sé delle carte,
probabilmente i suoi vaticini o i suoi studi.
Dietro un branco di villici. Sporchi, laceri, dai visi ferini,
che mostrano l’ignoranza di chi odia quello che non riesce a
comprendere.
Mentre finisco lo schizzo mi chiedo cosa ne sarà di quel
vecchio saggio. Troverà rifugio da qualche ricco signore avido
di conoscenza o alla ricerca di un consigliere? Vivrà di stenti
per gli anni che gli rimangono? O sarà ucciso come eretico?
Chiudo il tomo con delicatezza e guardo i tre volumi che mi
rimangono da consultare: una raccolta di profezie del Seicento
e due manuali, come gli chiameremmo oggi, di veggenza. Con
un lieve sorriso sul volto ripercorro ancora una volta l’elenco
delle fonti che ho consultato e compilato durante gli ultimi
mesi: ho già esaminato due testi molto completi che
spiegavano al profano le arti della profezia. Oramai quella
parte del mio studio mi sembra completa.
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