Leggi gratis un estratto - Cronache dei Campi Elisi

«Perché, tu non ne hai?», chiedo stupito.
«Credo che questo sia impossibile», risponde lei, «più
probabilmente, non riesco a ricordarlo, anche se ho sempre
l’impressione che mi manchi qualcosa: quelle scorribande
interiori che allietano o turbano i nostri sonni e che la mattina
scompaiono.»
«Un po’ come la brina che viene lentamente sciolta dal poco
calore del sole invernale», aggiungo io.
Tra noi torna il silenzio. Non è un momento imbarazzante,
anzi. Osserviamo la strada che ci si dipana innanzi: non manca
molto a Melk. La osservo girando di poco la testa, perché non
veda che la fisso. Rilassata come sempre, sembra quasi
emanare una sorta di positività, un barlume tranquillizzante.
Sotto, però, capisco che è triste e non sta pensando ai suoi
sogni... Ma a eventi perduti e a emozioni dimenticate.
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