Leggi gratis un estratto - Cronache dei Campi Elisi

scorro velocemente: sono dedicate al metodo di divinazione.
Mi fermo, torno indietro e leggo di nuovo, perplesso.
La consacrazione di un santuario per il rituale rispetta i
canoni dell’occultismo del Seicento. È un luogo staccato dal
mondo, che va purificato mediante un lungo e faticoso rituale
per creare una sorta di estensione nel mondo fisico della mente
del negromante.
Invece sono strani i defunti che vengono evocati: non
uomini colti o saggi, ma anime dannate, a malapena consce
della loro passata umanità, che raccontano della loro vita
mortale, collocata nel futuro… Una sorta di reincarnazione al
contrario!
Ho sempre immaginato la metempsicosi come un fiume
infinito: nasci, vivi la tua vita, muori, sempre nell’alveo di quel
rivo, dove l’aldilà sono le sponde a cui il defunto approda,
lande desolate per cui vaga fino a dimenticare il passato.
Immemore torna al fiume, ci cade e tutto ricomincia.
Per l’autore del libro, invece, vieni alla luce, muori e una
mano crudele, un dio malvagio, ti butta in un punto a caso del
fiume.
Mentre guardo la raccapricciante raffigurazione penso che
visto che si tratta di materiale inusuale, il mio relatore mi farà
utilizzare questa fonte.
Prendo appunti e continuo a sfogliare le pagine,
raggiungendo le profezie. Ce n’è una per pagina, corredata a
volte da semplici illustrazioni. Dopo circa mezz’ora ne ho
raccolte e trascritte sette di interessanti.
Continuo a sfogliare e noto i segni di una pagina strappata e
una frase che continua sulla facciata successiva. La traduco
velocemente dal latino:
… la chiave che dischiude le porte della Conoscenza.
Decifra i versi, se osi, e come loro la troverai.
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