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Leggi gratis un estratto - Cronache dei Campi Elisi

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conoscenza sia protetta tra quelle mura. Conoscenza che<br />

dovrebbe essere a disposizione di tutti, e non di pochi eletti. Mi<br />

chiedo distrattamente come abbia potuto il mio relatore<br />

procurarmi quel permesso di consultazione… È vero, la mia<br />

media è alta e l’argomento della tesi molto interessante, ma<br />

l’aver ottenuto l’accesso ai testi contenuti nel monastero è<br />

incredibile.<br />

Scuoto la testa, tornando a concentrarmi sulla strada. Non<br />

c’è molto traffico, in meno di <strong>un</strong>’ora sarò nel mio vecchio<br />

appartamento abitato da quattro studenti. Scommetto che non<br />

mi aspetteranno per cena e che troverò il frigorifero vuoto. Di<br />

certo a casa <strong>dei</strong> miei genitori non sarebbe così: la dispensa<br />

sarebbe sempre piena di leccornie visto che entrambi sono<br />

appassionati di cucina. Sorrido al ricordo delle incursioni<br />

effettuate con mio fratello maggiore, esperti commando che si<br />

infiltravano nel territorio ostile della cucina, tentando di non<br />

farsi notare dalle guardie nemiche... Quante volte siamo stati<br />

beccati, da piccoli!<br />

Il sorriso si allarga ancora. È da qualche giorno che non<br />

sento i miei, è meglio che domani li chiami. Me li immagino,<br />

tranquilli nella loro casetta sulle rive del lago di Strobl, il paese<br />

dove sono nato. Mi segno com<strong>un</strong>que l’app<strong>un</strong>to mentale di<br />

andarli a trovare. Conoscendoli, mi faranno tornare a casa<br />

carico di prelibatezze, che dovrò difendere con le <strong>un</strong>ghie e con<br />

i denti dagli altri coinquilini!<br />

Il mio stomaco brontola <strong>un</strong> po’ e per distrarmi penso ad<br />

altro. Osservo il panorama, approfittando anche della strada<br />

poco trafficata che stona col paesaggio, devo dire: <strong>un</strong> serpente<br />

d’asfalto che striscia insidioso tra i monti irregolari che<br />

delimitano la valle. Le case oltre il bordo della carreggiata si<br />

diradano <strong>un</strong> po’ per volta, man mano che il declivio sale,<br />

lasciando il posto a boschi fitti e antichi.<br />

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