Leggi gratis un estratto - Cronache dei Campi Elisi

«Dovrei?»
Mi fissa per qualche altro secondo, per scrollare poi le
spalle.
«Ha ragione, in una città grande come questa girano sempre
persone poco raccomandabili. Ecco, tenga, verifichi pure.»
Mi porge un tesserino che lo identifica come Aloyisius
Kleimm, Ispettore della Polizia Federale.
«Perfetto. La ringrazio», rispondo restituendogli il
documento.
Un intenso aroma di caffè inizia a spandersi per
l’appartamento, quasi a ricordarmi che non sono passato da un
brutto sogno a un altro: questa è la dura realtà e sono sveglio.
Torno in fretta in cucina e riempio due tazze di quel sacro
liquido che accompagna la vita di ogni studente che si rispetti.
Con passi calmi, per non far cadere gocce sul pavimento, vado
in salotto. Porgo una tazza all’Ispettore e poi mi siedo sulla
poltrona, di fronte a lui.
«Mi dica, allora.»
Kleimm osserva i suoi appunti, valutando da dove iniziare.
«Dove si trovava ieri?»
«Ieri?»
La domanda mi lascia un po’ perplesso.
«Sì, ieri. Mi descriva la sua giornata.»
«Beh... sono stato per il secondo giorno consecutivo a
Melk. All’Abbazia di Melk, per essere precisi, presso il
famoso Stift. Ho ottenuto mediante il mio relatore un permesso
di consultazione.»
«Quindi è stato nella biblioteca.»
«In una delle sale dedicate alla consultazione dei volumi. La
biblioteca di Melk è enorme e i testi che contiene delicati.»
«È stato per tutto il giorno in quella sala di consultazione?»
«Tutto il giorno? No, no... Sono uscito per pranzare e per
sgranchirmi le gambe un paio di volte.»
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