Leggi gratis un estratto - Cronache dei Campi Elisi
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Nel frattempo siamo usciti da Vienna, e filiamo veloci verso<br />
Melk. Stessa strada di ieri, ma molto meno affascinante.<br />
«C’è dell’altro», continuo, «ho fatto <strong>un</strong>o strano sogno<br />
questa notte. Oserei dire profetico.»<br />
«Profetico? Racconta, dai!»<br />
La accontento con poche parole, soffermandomi<br />
sull’oggetto che mi ha fatto cadere, e sul sangue.<br />
«Dopo aver parlato con l’ispettore ho immaginato di aver<br />
vissuto <strong>un</strong>a sorta di presagio, come se <strong>un</strong> dio del sonno mi<br />
avesse mostrato il delitto prima che lo scoprissero», concludo.<br />
Christine mi sorride e per <strong>un</strong> attimo mi guarda, allontanando<br />
gli occhi dalla strada.<br />
«Georg, non hai pensato che forse sei stato semplicemente<br />
impressionato da quei due giorni a Melk? L’ambiente, i libri,<br />
l’eccezionalità della tua presenza lì... Tutti fattori che hanno<br />
lasciato traccia nel tuo subconscio! Certo, che tu abbia sognato<br />
<strong>un</strong> delitto proprio quando questo avveniva è strano, ma tu non<br />
hai visto alc<strong>un</strong> cadavere! Sei inciampato su qualcosa e hai<br />
toccato del sangue per terra: magari nel tuo sogno era <strong>un</strong><br />
sacrificio, <strong>un</strong> animale ucciso per leggere il futuro nelle sue<br />
interiora. Hai passato gli ultimi mesi ad analizzare le tecniche<br />
utilizzate da profeti o pres<strong>un</strong>ti tali... Pensavi che tutto questo<br />
non lasciasse tracce dentro di te?»<br />
Considero la sua ipotesi con attenzione e mi rendo conto che<br />
forse ha ragione. Cerco di distrarmi ascoltando la musica che<br />
esce dall’autoradio, tanto bassa da non averci fatto molto caso<br />
fino a quel momento: <strong>un</strong>a melodia di Bach che non riconosco<br />
con precisione. Quelle dolci note si aggi<strong>un</strong>gono alle parole di<br />
Christine, e tranquillizzano il mio animo.<br />
«Hai ragione, grazie per avermi riportato sui binari della<br />
razionalità!»<br />
«Al massimo del buon senso. Però <strong>un</strong> po’ invidio te e tutti<br />
quelli che mi raccontano le loro visioni oniriche.»<br />
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